E’ certo che le attività formative in oggetto risultano importanti oltre che necessarie per tutti i docenti, non solo per quelli che lavorano giornalmente con i disabili. Un’adeguata preparazione su questi aspetti rappresenterebbe per un formatore sicuramente un bagaglio di conoscenze e competenze, generali seppure non specialistiche, sul tema dell’inclusione.
Il Ministero ha emanato la norma a fine giugno, ovvero in concomitanza con il termine delle attività didattiche. Questo fatto ha comportato ovviamente un rinvio dell’obbligo formativo al prossimo anno (a quello che sta per iniziare).
L’inizio delle attività di formazione obbligatorie dunque non può più procrastinarsi e con molta probabilità, per evitare tensioni con i sindacati, il Ministero tenterà in tutti i modi di contrattualizzare in fase di rinnovo del prossimo CCNL le 25 ore di attività formative.
Si attendono da un giorno all’altro dunque delle decisioni in merito da parte dal Ministero che non tarderanno ad arrivare. Gli addetti ai lavori parlano anche di una soluzione al problema voluta dai sindacati, come quella di rinviare l’applicazione della norma ancora per tre mesi, quando finalmente dovrebbe aprirsi il tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale.
In pratica, l’aumento dello stipendio potrebbe essere legato alle attività formative obbligatorie per tutti i docenti.