L’ultima Legge di bilancio (2021) ha introdotto una norma sulla formazione obbligatoria per quei docenti che svolgono la loro attività in classi con alunni disabili. Praticamente, tutto il corpo docente. I sindacati sono contrari, ma prima o poi questa norma sarà applicata.
Presto una decisione in merito all’inizio delle attività di formazione obbligatoria sui temi dell’inclusione
Dell’argomento ne parla la rivista specializzata La Tecnica della Scuola. Tale formazione – si legge nell’articolo – si sarebbe dovuta svolgere già durante l’a.s. 2020/21, visto che sono state stanziare delle risorse ad hoc. Ma per una serie di circostanze nulla si è fatto in questo senso. Adesso la questione torna di attualità.
A partire dalla metà di settembre dunque il tema dovrebbe ritornare in auge; si parla in particolare di 25 ore di formazione sulle tematiche inerenti l’inclusione e la disabilità.
I sindacati di categoria ovviamente si sono mostrati sin da subito contrari a tali attività in quanto ritenute aggiuntive rispetto alle prescrizioni contenute nell’ultimo contratto vigente (peraltro scaduto nel 2018).
E’ certo che le attività formative in oggetto risultano importanti oltre che necessarie per tutti i docenti, non solo per quelli che lavorano giornalmente con i disabili. Un’adeguata preparazione su questi aspetti rappresenterebbe per un formatore sicuramente un bagaglio di conoscenze e competenze, generali seppure non specialistiche, sul tema dell’inclusione.
Il Ministero ha emanato la norma a fine giugno, ovvero in concomitanza con il termine delle attività didattiche. Questo fatto ha comportato ovviamente un rinvio dell’obbligo formativo al prossimo anno (a quello che sta per iniziare).
Attività formative obbligatorie per tutti i docenti: il tema centrale del prossimo CCNL
L’inizio delle attività di formazione obbligatorie dunque non può più procrastinarsi e con molta probabilità, per evitare tensioni con i sindacati, il Ministero tenterà in tutti i modi di contrattualizzare in fase di rinnovo del prossimo CCNL le 25 ore di attività formative.
Si attendono da un giorno all’altro dunque delle decisioni in merito da parte dal Ministero che non tarderanno ad arrivare. Gli addetti ai lavori parlano anche di una soluzione al problema voluta dai sindacati, come quella di rinviare l’applicazione della norma ancora per tre mesi, quando finalmente dovrebbe aprirsi il tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale.
In pratica, l’aumento dello stipendio potrebbe essere legato alle attività formative obbligatorie per tutti i docenti.
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