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Formazione e aggiornamento dei Prof: finora nessun obbligo

Corso sulla Sicurezza

Il tema che riguarda l’obbligatorietà della formazione e dell’aggiornamento dei docenti italiani è divenuto oramai il principale argomento di discussione tra gli insegnanti. Ogni giorno le notizie spopolano tra i social, nei corridoi scolastici e nelle aule docenti; notizie false, notizie vere e notizie a metà rendono ancor più complicata la vita già alquanto difficile degli insegnanti, oramai stressati dagli ultimi impegni scolastici (scrutini ed esami), in vista delle meritate e tanto agognate ferie estive. Ma la questione della formazione terrà banco, quasi sicuramente, anche in estate.

Formazione e aggiornamento degli insegnanti: ancora nessun obbligo

Tanto si è detto e si è scritto a proposito dell’obbligo formativo per gli insegnanti italiani, voluta dalla Buona Scuola di Matteo Renzi. Di fatto, in questi ultimi anni molti docenti, con spirito pionieristico, si sono cimentati nella partecipazione ad alcuni corsi di formazione (spesso corsi online), davvero interessanti e per certi veri necessari per comprendere e scoprine nuove metodologie didattiche. I relativi costi sono stati sostenuti direttamente dagli stessi prof o, più di recente, attraverso l’utilizzo della famosa Card docenti.

Detto questo, secondo quanto dichiarato dalla Flc Cgil, la formazione per i docenti, almeno finora, non è affatto obbligatoria. Lo ribadisce oggi, giovedì 25 maggio 2017, il sindacato Flc Cgil dopo l’incontro che si è svolto tra il Miur e le principali Organizzazioni Sindacali, durante il quale si è parlato anche della piattaforma S.O.F.I.A. e della nota n. 22272 del 19/05/2017. A tal proposito la Flc Cgil dichiara: «Per il docente non sussistono obblighi al di fuori di quanto previsto e regolato dal contratto collettivo, tantomeno in termini di ore di formazione da svolgere ogni anno».

Lo stesso sindacato precisa inoltre che: «La nota sulla piattaforma digitale – S.O.F.I.A. – ripropone gli equivoci che si ritenevano ormai superati, relativi agli obblighi che graverebbero sul docente in merito alla formazione. Su questo punto la confusione nasce dalla sovrapposizione che emerge dalla nota tra percorsi formativi, quantificazione delle ore di formazione e requisiti per l’accesso dei soggetti accreditati/qualificati ai sensi della Direttiva 170/2016, con la possibilità di inserire in piattaforma solo le iniziative formative conformi a quanto previsto dal Piano».

Piattaforma S.O.F.I.A. e portfolio del docente

A proposito del Portfolio professionale del docente, invece, bisogna sottolineare il fatto che tra i professori, dopo l’avviso del Miur che comunicava l’istituzione della Piattaforma S.O.F.I.A. con la pubblicazione del relativo filmato che ne illustrava il suo utilizzo, si è generata parecchia confusione. Il suddetto video, di cui prontamente Scuolainforma ha dato ampio risalto attraverso alcuni suoi articoli, ha di fatto generato parecchie perplessità tra gli insegnanti, dato che al suo interno già si faceva cenno alla gestione del famoso portfolio docenti. In effetti, così come riportato quest’oggi dalla nota testata specializzata ‘La Tecnica della Scuola’, questo strumento, ribadiamolo, è ancora in corso di sperimentazione e non sarà quindi consultabile all’interno della suddetta piattaforma per l’aggiornamento professionale.

Per evitare inutili fraintendimenti, quindi, i Sindacati (la Flc Cgil in testa) ritengono indispensabile che il Miur chiarisca una volta per tutte e in maniera ufficiale che il soprindicato portfolio professionale del docente non avendo carattere di ufficialità non è presente all’interno della piattaforma S.O.F.I.A. in quanto, come ribadito in precedenza, la sua una natura è esclusivamente sperimentale.

La Tecnica della Scuola, inoltre, ribadisce quanto sostenuto dai sindacati a proposito di questo delicatissimo argomento, in particolare: “non sussiste l’obbligo di documentazione della storia del docente né sussiste l’obbligo di formazione di un portfolio o di un qualsiasi atro archivio per la documentazione dell’attività didattica, la conservazione e il trattamento on line dei dati del docente”.

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