Trending Chi può aderire?
- Lavoratori dipendenti: possono iscriversi ai fondi negoziali previsti dal contratto collettivo o scegliere fondi aperti e PIP.
- Lavoratori autonomi e liberi professionisti: accedono ai fondi aperti o ai PIP in base alle proprie esigenze.
- Soggetti non occupati: possono costruire una pensione integrativa aderendo a un fondo individualmente.
Modalità di adesione e di contribuzione
- Collettiva: tramite contratti collettivi o aziendali per i fondi negoziali.
- Individuale: per fondi aperti e PIP, con libertà nella scelta del piano di investimento.
- Versamenti volontari: importo flessibile scelto dal lavoratore.
- Destinazione del TFR: i lavoratori dipendenti possono trasferire il Trattamento di Fine Rapporto al fondo pensione.
- Contributo del datore di lavoro: nei fondi negoziali, il datore di lavoro può versare una quota aggiuntiva.
Come aprire un fondo pensione?
Per aderire a un fondo pensione, segui questi passaggi:
- Analizza le esigenze personali: considera reddito, età e obiettivi finanziari.
- Confronta le opzioni disponibili: valuta rendimenti storici, costi e politiche di investimento.
- Compila il modulo di adesione: inserisci i dati richiesti.
- Scegli la linea di investimento: seleziona il profilo di rischio più adatto.
- Definisci importo e frequenza dei versamenti.
- Monitora periodicamente l’andamento del fondo e apporta eventuali modifiche.
Quanto costa un fondo
I costi possono influenzare il rendimento finale. Le principali spese includono:
- Commissioni di adesione: non sempre presenti.
- Commissioni di gestione: percentuale annua applicata sul capitale accumulato.
- Costi aggiuntivi: legati ad anticipazioni, trasferimenti o riscatti.
Anticipazione e riscatto del fondo pensione
Anticipazione
Permette di prelevare parte del capitale senza interrompere i versamenti, nei seguenti casi:
- Spese sanitarie: fino al 75% del capitale.
- Acquisto o ristrutturazione prima casa: fino al 75% dopo otto anni.
- Esigenze personali: fino al 30% dopo otto anni.
Riscatto
Implica il prelievo parziale o totale del capitale maturato. È possibile nei casi di:
- Disoccupazione da almeno 12 mesi: riscatto parziale fino al 50%.
- Disoccupazione da oltre 48 mesi: riscatto totale.
- Invalidità permanente: riscatto totale.
- Decesso dell’aderente: gli eredi possono riscattare il capitale.
Quanto rende un fondo pensione
Il rendimento dipende dal profilo di rischio e dalle condizioni di mercato. I fondi offrono diverse opzioni:
- Comparto garantito: investimenti sicuri con rendimenti contenuti.
- Comparto bilanciato: mix tra azioni e obbligazioni per un equilibrio tra rischio e rendimento.
- Comparto aggressivo: maggiore esposizione azionaria per rendimenti più elevati.
La scelta dipende dall’orizzonte temporale e dalla tolleranza al rischio dell’aderente.
Il fondo pensione è deducibile?
I contributi versati sono deducibili dal reddito imponibile fino a 5.164,57 euro annui, riducendo così l’IRPEF. I lavoratori alla prima occupazione possono dedurre fino a 7.746,86 euro annui.
Per ottenere il beneficio fiscale, è necessario dichiarare i versamenti nel modello 730 o nel modello Redditi Persone Fisiche.
Quanto versare nel fondo pensione?
L’importo varia in base a:
- Reddito: destinare una percentuale in base alla capacità di risparmio.
- Età: chi inizia presto può versare meno, mentre chi si iscrive tardi deve compensare con importi maggiori.
- Obiettivi pensionistici: determinare la rendita desiderata.
Esempio di versamenti consigliati:
- 30 anni: 100-150 euro al mese.
- 40 anni: 200-300 euro al mese.
- 50 anni: 350-450 euro al mese.
Ogni scelta deve basarsi sulle proprie disponibilità economiche e sulle esigenze personali.