Settore Università e Ricerca: le rivendicazioni che stanno alla base dello stato di agitazione
Anche nel settore universitario e della ricerca, la FLC CGIL ha avanzato richieste importanti, tra cui:
Il recupero del taglio di 530 milioni di euro al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per il 2024;
Il piano straordinario di reclutamento per ridurre il divario tra personale e studenti;
L’adozione di misure per il personale precario, riconoscendo diritti equi e una retribuzione adeguata;
La valorizzazione della professionalità del personale tecnico e amministrativo con fondi aggiuntivi.
Settore AFAM: verso l’equiparazione europea
Nel comparto AFAM, la FLC CGIL richiede:
La progressiva equiparazione retributiva ai livelli degli altri Paesi europei;
La valorizzazione dell’attività di ricerca dei docenti e adeguamento delle dotazioni organiche in linea con il crescente numero di iscritti;
Maggiori opportunità di assunzione per ridurre il precariato e una migliore definizione dell’ordinamento professionale.
I prossimi passi con il tentativo di conciliazione
La FLC CGIL attende una convocazione da parte del Ministero del Lavoro per avviare il tentativo di conciliazione. La richiesta è stata inviata ai sensi dell’articolo 11 dell’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione, in vigore dal 2 dicembre 2020.
Gianna Fracassi, Segretaria Generale della FLC CGIL, sottolinea l’importanza di affrontare le numerose emergenze del settore scolastico, chiedendo un intervento concreto da parte delle istituzioni per risolvere le problematiche in essere.