Il tribunale di Firenze ha evidenziato che le sanzioni devono essere commisurate alla gravità dei fatti; solo in caso di recidiva o pericolosità, una sospensione prolungata sarebbe giustificata. La motivazione fornita dalla scuola era troppo generica, non rispettando le garanzie difensive dello studente.
Pur riconoscendo la serietà degli atti vandalici, il TAR ha sottolineato che:
La scuola ha rispettato la sentenza, annullando la sospensione. Tuttavia, non ha divulgato informazioni sull’esito scolastico dello studente per ragioni di privacy. Intanto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha partecipato al giudizio, sta valutando un possibile appello al Consiglio di Stato.
Questa sentenza, che annulla di fatto la sospensione dello studente vandalo, ha sollevato un acceso dibattito. Tra chi ritiene giusta la proporzionalità della pena e chi invece vede nella decisione un pericoloso precedente, la discussione resta comunque aperta.