Falsi titoli, scoperti in provincia di Treviso 25 ‘furbetti’ del Personale ATA: denunciati a piede libero, cosa rischiano?

Falsi titoli ottenuti dai diplomifici per un lavoro nel profilo del Personale ATA – Un’indagine della Guardia di Finanza della provincia di Treviso ha scoperto una serie di frodi che hanno riguardato il settore della pubblica istruzione attraverso la presentazione di titoli falsi ottenuti grazie alla compiacenza di alcuni ‘diplomifici’ campani.

Sono in tutto venticinque i membri del personale ATA che sono stati denunciati a piede libero dagli inquirenti per aver presentato falsi diplomi che li avrebbero favoriti, ottenendo per questo posizioni lavorative in diverse scuole della provincia di Treviso.

25 persone denunciate a piede libero nelle scuole della provincia di Treviso per aver presentato presunti falsi titoli: cosa rischiano adesso?

A riportare la notizia Il Gazzettino. L’inchiesta, condotta dalle Fiamme Gialle trevigiane, iniziata già da tempo ha visto come protagonisti gli indagati, i quali avevano dichiarato esibendoli titoli di studio farlocchi, rilasciati da presunti “diplomifici” della Campania.

Grazie a questo espediente, i “furbetti” sono riusciti a superare illegalmente gli altri ignari candidati presenti nelle graduatorie, ottenendo così un regolare contratto di lavoro per il biennio 2018-2020.

Le conseguenze per gli imputati sono già state severe: oltre al licenziamento, dovranno affrontare accuse penali per falsità ideologica, un reato che prevede una pena detentiva fino a due anni.

Il fenomeno dei diplomifici: la precedente indagine del 2021 con l’operazione “101 e lode”

L’indagine è un’estensione della precedente operazione “101 e lode” del 2021, in cui erano state scoperte 101 persone che avevano presentato titoli falsi per un concorso indetto dal Ministero dell’Istruzione.

In quel caso, le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore avevano smascherato due istituti paritari campani che, invece di erogare regolari attività didattiche, fungevano da meri “diplomifici” gestiti da individui legati al mondo delle scuole private.

A distanza di tre anni, queste ulteriori 25 posizioni irregolari sono emerse, portando a nuove denunce e confermando la persistenza del fenomeno dei falsi titoli nel settore dell’istruzione.