Gli accertamenti induttivi, come il redditometro la cui versione aggiornata è attualmente congelata per decisione di Giorgia Meloni, non mirano a infierire sul contribuente, ma a chiedere conto di qualcosa che non torna.
Secondo Ruffini, è fondamentale mantenere la possibilità di intervenire su ciò che sfugge ai controlli.
Gli sforzi degli ultimi anni hanno consentito di ridurre l’evasione fiscale e di aumentare la capacità di recupero, ma rimane una zona grigia che non viene rilevata dalle banche dati.
Negli ultimi anni, l’Agenzia ha avviato un processo di trasformazione digitale che coinvolge tutta l’azione amministrativa, con l’obiettivo di semplificare i rapporti con i contribuenti, sia nell’erogazione dei servizi, sia nella fase dei controlli fiscali, rispettando la privacy dei cittadini.
L’Agenzia aggiorna annualmente la propria strategia digitale per valorizzare al massimo il patrimonio informativo a sua disposizione, garantendo allo stesso tempo la legittimità degli accessi e la sicurezza e la protezione dei dati.
Per progettare e realizzare le soluzioni tecnologiche, incluse quelle relative alla cybersecurity e alla protezione dei dati, l’Agenzia collabora con il partner tecnologico Sogei.
Insieme, effettuano regolarmente attività di vigilanza sulla sicurezza informatica, monitorando, migliorando e incrementando i presidi di sicurezza informatica dell’anagrafe tributaria.