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Esonero docenti vicari, misura approvata in CdM: i numeri del provvedimento

Approvato in Consiglio dei Ministri l'esonero dei docenti vicari. Le economie dell'importante provvedimento provengono interamente dal MOF

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Il provvedimento relativo all’esonero docenti vicari operanti nelle scuole in reggenza è stato approvato finalmente ieri in CdM. La misura, voluta fortemente dalla Lega di Matteo Salvini, è stata inserita all’interno del decreto Milleproroghe. Si tratta di un cambiamento epocale per il settore formativo pubblico, che inciderà tantissimo nel sistema scolastico italiano.

Il CdM approva l’esonero docenti vicari: la Lega esulta, ma la misura sarà finanziata dal MOF

Viene riconosciuto in maniera formale il ruolo dei “vicari” dei Dirigenti Scolastici. Finora questa figura non ha avuto un adeguato riconoscimento giuridico oltre che contrattuale. Il provvedimento approvato ieri in CdM prova a sovvertire lo status quo di questa criticità presente da molti anni nel mondo della scuola.

A partire dal 1° gennaio 2024 i vicari (comunemente noti come vicepresidi) potranno essere esonerati dalle attività didattiche, per dedicare il loro tempo alla gestione e all’organizzazione didattica dell’Istituzione Scolastica in cui lavorano. Saranno 397 gli insegnanti esenti dalle lezioni fino a giugno 2024, nel 2025 questo numero sale a 644.

Questo provvedimento, atteso oramai da anni, consentirà alle scuole di ottimizzare la loro gestione organizzativa. Per attuare questa misura il decreto Milleproroghe ha previsto uno stanziamento annuo di 21 milioni di euro. Per il 2024 la spesa prevista sarà pari a 3,6 milioni di euro, nel 2025 invece questa sarà di 7,4 milioni.

Rimane tuttavia una criticità che riguarda la fonte di approvvigionamento di queste economie. La maggior parte delle associazioni di categoria hanno segnalato infatti che la misura sarà finanziata attraverso il fondo MOF, fondo destinato a remunerare il lavoro aggiuntivo di tutte le figure professionali che gravitano all’interno del sistema scolastico.

Il testo integrale presente nella bozza Milleproroghe

83-quater. A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la facoltà di richiesta della concessione dell’esonero o del semi esonero dall’insegnamento di cui al comma 83-bis è riconosciuta anche alle istituzioni scolastiche oggetto di accorpamento a seguito del dimensionamento della rete scolastica, ai sensi dell’articolo 19, commi 5-quater e seguenti del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla Legge 15 luglio 2011, n. 111.

Con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono definiti parametri, criteri e modalità per l’individuazione, su base regionale, delle istituzioni scolastiche di cui al primo periodo, ovvero affidate in reggenza, che possono avvalersi della predetta facoltà, nel rispetto del limite di spesa di 16,51 milioni di euro per l’anno 2024 e di 21,41 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025. Per l’attuazione del presente comma è autorizzata la spesa di 4,01 milioni di euro per il 2024 e di 8,91 milioni di euro annui a decorrere dal 2025.

Per l’attuazione del comma 83-bis e del comma 83-quater della legge 13 luglio 2015, n. 107, come introdotto dalla presente legge, è autorizzata la spesa nel limite di 4,01 milioni di euro per l’anno 2024 e di 8,91 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025, cui si provvede, quanto a 12,5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nel Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa e, quanto a 4,01 milioni di euro per il 2024 e 8,91 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2023-2025, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali», della missione «Fondi da ripartire», dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’istruzione e del merito.

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