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Esami terza media: Azzolina accusata da ANP

Le dichiarazioni critiche e di dissenso del presidente ANP, Antonello Giannelli, sulle procedure previste nella bozza dell'OM degli esami di terza media

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ANP critico sulle procedure degli Esami terza media – Dopo la pubblicazione delle bozze dell’OM sugli esami del primo ciclo di istruzione (attualmente sono al vaglio del CSPI) sono giunti nella giornata di ieri e dell’altro ieri, in ordine sparso, le opinioni di dissenso di molti dirigenti scolastici. Secondo questi ultimi infatti la ministra Azzolina avrebbe commesso alcune leggerezze sul timing degli eventi necessari per lo svolgimento degli esami conclusivi del promo ciclo. Stamane, direttamente sulle pagine di Repubblica prende posizione, dando ragione ai vari capi d’istituto, anche Antonello Giannelli presidente dell’ANP – Associazione Nazionale dei presidi.

Esami di terza media, ANP su Repubblica: “Impossibile rispettare i tempi”

Il presidente Giannelli, a nome e per conto di ANP ma di quasi tutti i presidi del nostro Paese dichiara che le procedure di cui alla bozza dell’OM in relazione agli esami di terza media sono di fatto confuse e assolutamente impensabili dal potersi attuare. Lo stesso Dirigente precisa: “Alle scuole è richiesto di varare, in tempi strettissimi, indicatori non solo sulla valutazione dell’elaborato, ma soprattutto su quella del percorso triennale”.  Parliamo in particolare, come ricordato in precedenza, specificatamente degli esami di terza media. Pro prosegue: “Ogni dirigente della secondaria di primo grado si troverebbe a dover riunire il collegio per deliberare i criteri di valutazione, dovrebbe, quindi, riunire i consigli di classe per declinare criteri e modi, individuare la tematica da assegnare ad ogni alunno e formulare proposte sul calendario delle presentazioni, infine dovrebbe assegnare un termine congruo per la formulazione dell’elaborato, almeno una settimana, e partecipare, presiedendo i rispettivi consigli, alla presentazione degli elaborati”.

Insomma, secondo Giannelli, non ci sarebbero i tempi necessari per espletare tutto così come previsto nell’Ordinanza per quanto attiene alle procedure previste e necessarie per effettuare gli esami di terza media.

Se ci si dovesse attenere a quella ordinanza – spiega Giannelli – bisognerebbe interrompere anticipatamente (di almeno due settimane) la didattica a distanza tutt’ora in corso. La critica dell’ANP fa ancora più scalpore, quasi come una gran cassa, se si pensa che da parte di questa organizzazione non era mai arrivata nessuna critica a questo esecutivo, anzi l’atteggiamento di collaborazione sembrava regnare incontrastato sin da principio.

Eppure, per arrivare a sbottare un uomo così pacato come Giannelli, evidentemente qualcosa è andato davvero storto. Calcolatrice alla mano, lo stesso Presidente ANP inizia a fare un esempio concreto di come risulterebbe impensabile che quelle procedure previste in quella bozza ministeriale potessero effettivamente concretizzarsi. A tal proposito dichiara: “Sei classi terze di 25 alunni richiedono, per una simile attività, almeno 13 giorni, “compresi i sabati”.

Tutto questo – prosegue Giannelli – avrebbe luogo mentre si sta svolgendo ancora la Didattica a distanza per tutte le classi e, dunque, il faticoso percorso per la tesina d’esame – l’elaborato concordato, appunto – potrebbe costruirsi solo nei pomeriggi liberi dei docenti”. Insomma, per ANP tutta la procedura rischierebbe di svolgersi in un fazzoletto di tempo estremamente breve, con uno conseguente stress da parte degli stessi Presidi e dei docenti.

Giannelli, ANP: “impossibile predisporre con serenità le griglie di valutazione; e poi in agguato c’è il rischio dei contenziosi, le famiglie saranno molto attente ai voti”

L’argomentazione, se vogliamo essere sinceri, ha sin qui delle basi valide e concrete. Giannelli poi sposta le sue considerazioni su un altro aspetto altrettanto allarmante, ovvero “la grande aleatorietà della valutazione finale, con la possibilità dell’esplosione del contenzioso, dato che i genitori sono (giustamente) molto attenti al voto di diploma”. Con questi tempi molto ‘costipati’ tutto il corpo docente non svolgerebbe con armonia e tranquillità questa delicata fase che si concretizza appunto nella scelta unanime e condivisa dei criteri di valutazione, alla luce anche dell’introduzione improvvisa della didattica a distanza.

Infine, Giannelli scocca l’ultima freccia. Lo fa riferendosi alle scelte poco sensate rispetto alla decisione relativa alle promozioni di tutti gli alunni, anche quelli con insufficienze direttamente ai cicli successivi. Non solo, ma va oltre e si pone dei problemi rispetto a quello che succederà a settembre, quando si rientrerà a scuola. Giannelli prova ad immaginare uno scenario futuro, ovvero quello del lavoro che dovranno affrontare i ‘nuovi’ docenti, quando a settembre si troveranno a dettagliare i piani di apprendimento individualizzati degli alunni (quelli promossi alla classe successiva con tante insufficienze).

A tal proposito dichiara: “Questa disposizione può creare molta confusione, data la diversa provenienza degli alunni – anche  da scuole diverse – e la conseguente diversa calibratura dei piani di apprendimento”. Secondo il Presidente Giannelli occorrerebbe invece predisporre un test di inizio anno, realizzato dall’istituto in cui si inizia il nuovo percorso”, un po’ come avviene oggi “con le matricole universitarie”.

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