Contraddicendo tutto quello scritto sulla bozza, la ministra dichiara: “Accogliendo gli appelli pervenuti, ho subito dato la mia disponibilità a concedere tutto il tempo che serve alle istituzioni scolastiche per svolgere tutto il procedimento in assoluta serenità”. Non dimentichiamo però che tutto questo potrebbe tradursi in un anomalo quanto mai inconsueto slittamento della tempistica oltre il 30 giugno.
L’ennesima marcia indietro, frutto di troppo egocentrismo o di inesperienza? Probabilmente le risposte coincidono. Un ministro della Repubblica dovrebbe parlare di meno e agire di più.
In quella bozza ricordiamo che gli esami di terza media avrebbero dovuto concludersi entro la data presunta dell’8 giugno e le Associazioni dei Presidi hanno bersagliato la prima inquilina del dicastero di Viale Trastevere quasi immediatamente. Le proteste si sono fondate sulla strana tempistica ipotizzata dalla Azzolina per lo svolgimento di tutta la procedura d’esame.
Quello che fa discutere infine è la sua posizione di ministro e nel contempo di insegnante. I più attenti hanno sollevato un vero e proprio polverone per la sua mancanza di attaccamento al suo precedente ruolo di addetta ai lavori. Insomma, da una insegnante e da una futura Preside ci si aspettava più solidarietà e più comprensione per questo settore visto che ha vissuto in prima persona negli anni precedenti le delicate fasi relative agli esami finali del primo ciclo di istruzione.
Le dichiarazioni – Per quanto concerne l’argomento valutazione la ministra precisa alcuni dettagli che tanto stanno a cuore ai presidi e agli stessi docenti: il 6 politico e le bocciature. Ecco cosa dichiara Lucia Azzolina in tal senso: “Resta ferma la possibilità di non ammettere all’anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico”. E poi continua:”La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto, gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma non sarà ‘6 politico’. Le insufficienze compariranno nel documento di valutazione“.