Tuttavia, i vari governi (politici e tecnici) che si sono succeduti in tutti questi anni hanno sempre sottovalutato la questione (o meglio non hanno mai voluta risolverla), puntando tutto sulla precarietà e sulla deroga (con l’enorme esercito di supplenti non specializzati), cercando di guardare solo verso l’unico interesse, ovvero il tanto caro bilancio statale.
In apertura di trasmissione il leader del Carroccio ha puntato il dito verso gli insegnanti e sul loro tempo scuola, o meglio sulle lunghe vacanze a loro destinate. Per Salvini, sarebbero eccessive se confrontate con quelle dei colleghi europei. Ecco cosa dichiara Matteo Salvini dai microfoni di Isoradio a questo proposito: “In altri Paesi non ci sono tre mesi di pausa estiva, ma le pause vengono dislocate nel corso dell’anno e dunque occorre rivedere il tempo a scuola”.
Un’opinione già conosciuta dal mondo della scuola, quella del leder del Carroccio, ma che continua a ripetere come un loop e che in passato non ha mai trovato i favori degli alleati politici. Di certo però, questa dichiarazione non lascia intravvedere inevitabilmente nulla di positivo per i ‘poveri’ insegnanti spesso malpagati e vessati dalla contingenza della precarietà.