La possibilità di inserimento con riserva è un vantaggio importante rispetto agli anni precedenti, poiché i docenti possono lavorare con contratti temporanei pur non avendo ancora completato il processo di riconoscimento. Tuttavia, in caso di diniego del riconoscimento, il contratto viene risolto immediatamente. In alternativa, è possibile per i docenti seguire un corso di 30 CFU organizzato da Indire, rinunciando all’istanza di riconoscimento e ottenendo un titolo italiano per il sostegno.
Per i docenti che nel 2025 completeranno il TFA italiano e desiderano sostituire il titolo estero, il regolamento prevede alcune limitazioni. Nel biennio 2025/26, infatti, sarà consentito solo l’inserimento negli elenchi aggiuntivi e non l’aggiornamento della prima fascia GPS con un nuovo titolo.
Questo significa che, anche se il docente ha ottenuto il TFA italiano, non potrà sostituire direttamente il titolo estero già inserito in prima fascia. Tuttavia, l’inserimento negli elenchi aggiuntivi consente al docente di partecipare alle supplenze senza la riserva associata al titolo estero, offrendo una maggiore stabilità contrattuale.
L’ANIEF ha chiarito in una FAQ che i docenti con titolo di sostegno estero in attesa di riconoscimento, e che stanno completando il TFA italiano, possono iscriversi negli elenchi aggiuntivi della GPS con il nuovo titolo italiano. Le due posizioni – una in prima fascia con riserva (titolo estero) e una negli elenchi aggiuntivi (titolo italiano) – non sono in conflitto tra loro.
Se il titolo estero viene riconosciuto durante l’anno scolastico, il docente può sciogliere la riserva e rimanere in prima fascia senza ricorrere all’elenco aggiuntivo. Tuttavia, nel caso in cui non si ottenga il riconoscimento, il docente potrà continuare a lavorare tramite l’elenco aggiuntivo, che garantisce una stabilità maggiore rispetto alla posizione con riserva.
Al momento della compilazione delle domande per le supplenze al 31 agosto o 30 giugno, i docenti potranno scegliere da quale posizione concorrere: quella in prima fascia con riserva o l’elenco aggiuntivo a pieno titolo. La scelta è strategica, poiché la posizione in prima fascia comporta il rischio di risoluzione del contratto in caso di mancato riconoscimento del titolo estero, mentre l’elenco aggiuntivo offre maggiore sicurezza contrattuale.
Se nel 2025/26 vengono utilizzati gli elenchi aggiuntivi per le immissioni in ruolo sul sostegno, i docenti con TFA italiano potranno partecipare anche all’attribuzione di ruoli, in caso di scorrimento degli elenchi nella loro provincia. Il titolo TFA consente quindi un accesso più sicuro e stabile, che può rappresentare un’opportunità di carriera per i docenti che hanno completato la formazione in Italia.
In sintesi, per i docenti con titolo di sostegno estero, l’ottenimento del TFA italiano rappresenta una soluzione solida per garantirsi posizioni a pieno titolo nelle GPS e per partecipare alle procedure di reclutamento senza le incognite legate al riconoscimento del titolo estero.