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Educatori: Carta del docente anche per i precari, maxi risarcimento a Cosenza

Cosenza: svolta per gli educatori. Riconosciuto il diritto alla Carta del Docente anche per i precari. Ecco i dettagli sulla sentenza e sui risarcimenti.

Sentenza Corte di Cassazione

Un educatore precario ha ottenuto un risarcimento di 3.000 euro dal giudice del lavoro di Cosenza per la mancata assegnazione della Carta del docente. Il ricorrente, difeso da Anief, ha sostenuto di essere equiparato a tutti gli effetti ai docenti di scuola primaria e, pertanto, di avere diritto al bonus per l’aggiornamento professionale. Il giudice ha accolto la richiesta, condannando il Ministero dell’Istruzione a corrispondere all’educatore l’importo relativo agli anni scolastici che vanno dal 2017/2018 al 2022/2023.

La sentenza del Tribunale di Cosenza

Nella sentenza, il giudice ha fatto riferimento ad una precedente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, che ha riconosciuto il diritto alla Carta del docente anche al personale educativo. La Corte ha infatti stabilito che, pur svolgendo una funzione diversa da quella propriamente didattica, gli educatori partecipano al processo di formazione degli allievi e sono soggetti a precisi oneri formativi. Il giudice ha quindi concluso che il Ministero dell’Istruzione deve garantire anche agli educatori il pieno godimento del beneficio, respingendo l’eccezione di prescrizione sollevata dal MIUR.

Il commento dell’Anief

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha espresso soddisfazione per la sentenza, sottolineando come essa confermi l’orientamento della giurisprudenza in favore del riconoscimento della Carta del docente anche agli educatori, sia di ruolo che precari. “Le aule dei tribunali del lavoro lo stanno ribadendo da tempo e anche a Cosenza è andata in questo modo”, ha dichiarato Pacifico. “La discriminazione vale quindi anche per chi opera nei convitti”. Pacifico ha concluso invitando tutti gli educatori a presentare ricorso per recuperare fino a 3.500 euro, avvertendo però della necessità di agire entro 5 anni dalla firma del contratto a termine per evitare la prescrizione.

Un precedente giurisprudenziale che va verso la parità di trattamento

La sentenza del Tribunale di Cosenza rappresenta un importante precedente nella lotta per la parità di trattamento tra docenti ed educatori. Il riconoscimento del diritto alla Carta del docente anche a questi ultimi è un passo fondamentale per garantire a tutti gli operatori della scuola le stesse opportunità di formazione e aggiornamento professionale. Si auspica che il Ministero dell’Istruzione prenda atto di questa sentenza e si adoperi per estendere il beneficio a tutti gli educatori, evitando ulteriori contenziosi e discriminazioni.

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