Durante l’incontro informativo riguardante l’organico del personale docente per l’anno scolastico 2025/2026, sono stati presentati i contingenti autorizzati per ciascuna regione. Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF, ha sottolineato l’importanza di incrementare il numero di insegnanti nelle aree ad alta dispersione scolastica, superando i limiti imposti dalla normativa vigente.
Dotazione organico del personale docente 2025/26: riduzione dei posti dell’autonomia
Secondo quanto indicato nella bozza ministeriale, si prevede una riduzione complessiva di 5.660 posti nell’organico dell’autonomia per il prossimo anno scolastico. Tale riduzione esclude i posti di sostegno ed è stata attuata in conformità all’articolo 1, comma 828, della legge 30 dicembre 2024, n. 207. Il taglio coinvolgerà i posti comuni in modo proporzionale su tutto il territorio nazionale, influenzando dunque tutte le regioni.
Aumento dei posti per il personale scolastico di sostegno e per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri
Nonostante la riduzione complessiva, vi è un incremento di 1.866 posti per i docenti di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado. Tale incremento è stato distribuito a livello regionale tenendo conto delle previsioni riguardanti il numero complessivo di studenti per l’anno scolastico 2025/2026.
Inoltre, sono stati istituiti 937 posti di potenziamento per la classe di concorso A-23, dedicata all’insegnamento della lingua italiana per studenti stranieri. Questi posti saranno assegnati alle classi con un elevato numero di alunni stranieri che si iscriveranno per la prima volta al sistema scolastico italiano.
Le dichiarazioni del sindacato ANIEF
Nonostante le novità, il segretario generale ANIEF, Andrea Messina, ha espresso insoddisfazione per le scelte adottate. “Ancora una volta l’idea di migliorare il sistema scolastico attraverso una valutazione concreta dei fabbisogni resta solo sulla carta” ha dichiarato Messina. Il sindacato aveva proposto diversi emendamenti alla Legge di bilancio per correggere queste misure, ma senza modifiche normative, le possibilità di migliorare il piano del Ministero dell’Istruzione e del Merito risultano limitate.
