Un elemento cruciale della vicenda è l’adeguamento della legge PNRR, necessario per sbloccare il doppio canale di reclutamento. Tuttavia, l’insediamento della nuova Commissione Europea ha ritardato una risposta ufficiale. Senza l’approvazione di Bruxelles, il Ministero non può procedere con le modifiche necessarie per ampliare le modalità di assunzione. Questa situazione lascia molti insegnanti in un limbo, mentre il Governo italiano cerca di accelerare il processo per evitare ulteriori ritardi nelle stabilizzazioni.
Nel frattempo, i sindacati continuano a fare pressione sul Ministero e a portare avanti ricorsi al TAR del Lazio. Migliaia di docenti hanno aderito a queste iniziative, soprattutto coloro che hanno superato i concorsi dal 2020 in poi. Se la legge PNRR venisse adeguata e il doppio canale approvato, si potrebbe dare una risposta concreta al problema delle mancate assunzioni, favorendo una maggiore efficienza nel sistema di reclutamento scolastico e garantendo cattedre stabili agli idonei.
La situazione degli idonei al concorso 2023 evidenzia le difficoltà di un sistema di reclutamento scolastico ancora rigido e poco flessibile. La strada del doppio canale sembra essere l’unica soluzione praticabile per evitare lo spreco di competenze e rispondere alle esigenze di stabilizzazione. Tuttavia, tutto dipende dall’approvazione della Commissione Europea, la cui risposta è attesa con urgenza per evitare ulteriori ritardi e garantire un futuro stabile a migliaia di docenti.