Molti insegnanti, nel tentativo di conciliare studio e lavoro, hanno attraversato l’Italia settimanalmente, divisi tra l’insegnamento in una regione e la frequenza del TFA in un’altra. Ora, dopo mesi di sacrifici, si trovano a dover scegliere tra proseguire un percorso di formazione iniziato con dedizione o iscriversi obbligatoriamente a un nuovo corso universitario dal costo minimo di 2.000 euro, gravando ulteriormente sulle proprie risorse economiche.
Dopo aver superato con successo selezioni impegnative – prove preselettive, scritte e orali – per accedere al TFA, i docenti hanno iniziato a seguire lezioni, tirocini e laboratori a partire da settembre. Tuttavia, l’uscita delle graduatorie di merito del concorso PNRR1, tra novembre e dicembre 2024, li ha costretti a una corsa contro il tempo per conciliare tutto. Nonostante le difficoltà, hanno accettato la sfida con impegno e determinazione.
Nella lettera, i docenti esprimono tutta la loro amarezza: “Abbiamo insegnato ai nostri studenti a credere nei loro sogni, a non arrendersi, a lottare per ciò in cui credono. Ora, come possiamo continuare a trasmettere questi valori se proprio le istituzioni ci dimostrano che l’impegno non viene premiato?”. L’appello è rivolto alle autorità affinché riflettano su una decisione che rischia di penalizzare chi ha investito tempo, risorse ed energie per garantire un’istruzione di qualità agli studenti più fragili.