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Docenti di sostegno: proteste contro le politiche del Governo su titoli esteri e graduatorie

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Ieri, i docenti di sostegno sono scesi in piazza per manifestare contro le decisioni del Governo riguardanti le politiche attuate in merito alla loro professione. Alessio Golia, rappresentante del Comitato Docenti di Sostegno, ha dichiarato che il problema principale riguarda l’equiparazione dei titoli esteri a quelli italiani. “Abbiamo sofferto, lavorato e sacrificato otto mesi della nostra vita per ottenere i nostri titoli,” ha affermato Golia.

Manifestazione di protesta dei docenti di sostegno: ‘tutta colpa dei 36 punti attribuiti ai titoli conseguiti all’estero’

La contestazione si focalizza anche sulle attribuzioni e le valutazioni del GPS per i titoli di abilitazione. Secondo i manifestanti, l’assegnazione di 36 punti ai titoli esteri permette di scavalcare quelli italiani nelle graduatorie provinciali. Per garantire equità e continuità didattica, la richiesta principale dei manifestanti è di posticipare l’inserimento di questi titoli nelle graduatorie GPS al 2026.

Federazione UIL Scuola Rua: ‘Le recenti decisioni del Governo sono divisive per il personale scolastico’

La Federazione UIL Scuola Rua, rappresentata durante la manifestazione da Paolo Pizzo, ha espresso il proprio supporto, sottolineando che le recenti decisioni del Governo vanno contro la direzione che la scuola dovrebbe prendere.

Pizzo ha dichiarato che gli ultimi due provvedimenti, il decreto legge che permette l’inserimento dei titoli esteri e la scelta del docente di sostegno da parte delle famiglie, risultano divisivi per il personale scolastico.

Tra le richieste della Federazione UIL Scuola Rua, vi è un provvedimento legislativo che metta in coda i docenti con titoli esteri in attesa del riconoscimento in Italia.

Lo stesso sindacato ritiene fondamentale mantenere la scuola italiana libera, laica e trasparente. “La scuola deve continuare a rispondere a criteri di trasparenza”, ha ribadito Pizzo, aggiungendo che la Federazione continuerà le proprie rivendicazioni e intraprenderà azioni legali a tutela del personale.

Flc Cgil di Roma e del Lazio: ‘I provvedimenti creano disparità tra i precari’

Anche la Flc Cgil di Roma e del Lazio ha partecipato alla manifestazione, sostenendo i precari su due punti fondamentali. Il primo riguarda il titolo conseguito all’estero, che con un provvedimento del Consiglio dei Ministri ha permesso l’inserimento dei precari senza riconoscimento legale del titolo, creando disparità tra chi si è specializzato in Italia. Il secondo punto concerne la conferma del docente di sostegno da parte delle famiglie, un provvedimento ritenuto illegittimo e incostituzionale.

Un rappresentante della Flc Cgil ha dichiarato: “Noi siamo assolutamente a favore del sostegno alle famiglie con alunni disabili, ma non può essere questo il metodo”, evidenziando inoltre il malcontento generato dai recenti provvedimenti, che hanno creato disparità tra i precari. “Ci vogliono provvedimenti che diano risposte a tutti i precari,” ha concluso, sottolineando il sostegno alla protesta odierna.

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