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Docenti di sostegno in rivolta: nuovi corsi INDIRE nel mirino

I nuovi corsi INDIRE minacciano il futuro lavorativo dei precari specializzati. Il Comitato Docenti di Sostegno protesta contro le nuove politiche governative

Insegnante di Sostegno

I docenti di sostegno specializzati scendono in piazza a Palermo per protestare contro l’introduzione dei nuovi corsi di specializzazione INDIRE. Il Comitato Docenti di Sostegno (CDS), insieme a sindacati e associazioni, teme che queste nuove misure possano mettere a rischio il loro futuro lavorativo.

L’allarme dei precari specializzati

Al centro della protesta c’è la preoccupazione che migliaia di nuovi specializzati, provenienti dai corsi INDIRE e da quelli destinati a chi ha conseguito il titolo all’estero, possano “scavalcare” i docenti già specializzati e da tempo precari. La carenza di posti di lavoro, unita all’imminente arrivo di nuovi laureati, fa tremare gli insegnanti che rischiano di rimanere senza occupazione.

Alessio Golia, coordinatore nazionale del CDS, denuncia l’assenza di una programmazione territoriale e sottolinea come l’obiettivo sia quello di rispondere al fabbisogno reale di docenti, evitando eccedenze in alcune regioni e carenze in altre. “È fondamentale specializzare il personale, ma seguendo criteri di competenza e formazione”, afferma Golia, “non possiamo accettare che si creino nuove graduatorie che penalizzano chi ha già investito nella propria formazione”.

I corsi INDIRE e il piano di Valditara

I nuovi corsi INDIRE, previsti dalla Legge 106/2024, sono stati introdotti dal Ministro Valditara nell’ambito di un più ampio piano di assunzioni per docenti di sostegno. Questi percorsi formativi sono rivolti a insegnanti che hanno già svolto attività di sostegno per almeno tre anni e a coloro che hanno conseguito un titolo equivalente all’estero.

La protesta e le richieste dei docenti

I manifestanti chiedono al governo di rivedere le nuove norme e di garantire la tutela dei diritti dei docenti specializzati. Tra le richieste principali ci sono:

  • Una programmazione territoriale chiara e trasparente per evitare squilibri nell’offerta formativa.
  • Criteri di accesso ai corsi INDIRE basati sulla competenza e sulla formazione pregressa.
  • La valorizzazione dei docenti già specializzati e precari.

La protesta di Palermo è solo l’inizio di una mobilitazione che coinvolge docenti di tutta Italia. La questione della specializzazione sul sostegno è destinata a restare al centro del dibattito politico e sindacale nei prossimi mesi.

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