Docente precario assunto di ruolo a 63 anni: una storia di passione e perseveranza

La storia di un docente precario di Trieste, finalmente assunto in ruolo all’età di 63 anni, rappresenta un caso emblematico della precarietà nel mondo dell’insegnamento. Dopo anni di sacrifici e dedizione, il traguardo arriva a pochi anni dalla pensione, ma segna comunque una vittoria personale e professionale.

Dal settore agroalimentare all’insegnamento: un cambio radicale

Il docente, ex manager nel settore agroalimentare, ha deciso nel 2015 di abbandonare la carriera manageriale per dedicarsi all’insegnamento. Spinto dalla passione per la formazione, ha iniziato a lavorare come supplente in diverse scuole, prima a Rimini e poi stabilmente nella provincia di Gorizia. Nonostante gli anni trascorsi tra aule e studenti, il sogno di una posizione stabile sembrava sempre sfuggire. Nel corso della sua carriera, ha affrontato due concorsi per il ruolo a tempo indeterminato, ma i risultati non sono stati favorevoli.

La svolta con l’ultimo concorso

L’ultimo concorso, al quale ha partecipato con determinazione, ha finalmente aperto le porte a una cattedra di ruolo. L’insegnante, che oggi divide il suo tempo tra due cattedre in provincia di Gorizia, ha visto riconosciuto il suo impegno e le sue competenze. Questo risultato rappresenta non solo una conquista personale, ma anche una testimonianza di come la perseveranza possa portare a grandi traguardi, nonostante le difficoltà.

Un futuro breve nella scuola prima della pensione

Con l’assunzione in ruolo a 63 anni, l’insegnante si avvia verso la pensione, prevista tra circa cinque anni. Questo caso solleva riflessioni sulla gestione del precariato nella scuola italiana e sull’importanza di garantire un percorso più rapido verso la stabilità lavorativa. La vicenda dimostra quanto sia fondamentale valorizzare i docenti e offrire loro opportunità concrete per costruire una carriera solida, indipendentemente dall’età.