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Docente denunciata per una nota sul registro elettronico: scagionata, si ammala di burnout

Salute

Docente denunciata – Svolgere il proprio lavoro di docente a scuola, con tutti gli annessi e connessi, oggi può significare ammalarsi di stress da cattedra. Una patologia quest’ultima spesso collegata al termine “burnout”, un vero e proprio malessere riconosciuto in molte nazioni europee ma dimenticato o addirittura sconosciuto  in Italia.

Docente denunciata perché la nota inserita sul registro elettronico citava il comportamento “estremamente maleducato” di un’alunna

Il caso di cui vogliamo raccontare il lungo percorso e successivamente l’epilogo in realtà inizia già nel 2014. A raccontarlo, in effetti, è stato Vittorio Lodolo d’Oria, uno dei massimi esperti di questo fenomeno (il burnout), attraverso un interessante articolo pubblicato quest’oggi su “La Repubblica”.

La protagonista di questa storia (tremenda e reale) è un’insegnante con trent’anni di onorato servizio nei ruoli dello Stato. L’integerrima docente, durante il normale svolgimento della sua attività, inserisce sul registro elettronico una nota disciplinare ad un’alunna, definendo il comportamento di quest’ultima “estremamente maleducato”. Successivamente, l’insegnante viene denunciata dalla famiglia della ragazza per diffamazione aggravata.

Il processo e l’assoluzione della docente: intanto la stessa si ammala di “burnout”

Tale atto fa si che per 13 lunghi mesi, nel silenzio più totale, (soltanto il Dirigente Scolastico era a conoscenza del procedimento in corso) l’insegnante ha dovuto subire un processo conclusosi con la sua assoluzione piena. Il magistrato, infatti, ha riconosciuto l’infondatezza del capo d’accusa e della notizia del reato a lei ascritto, ritenendo la sua condotta “estrinsecazione dei doveri di insegnante/educatrice”. E’ bene quel che finisce bene. Una brutta avventura. Tanto è vero che la stessa insegnante, a tal proposito, dichiara: “Io non volevo crederci, mi sembrava di vivere un film”.

Un’ottima notizia dal punto di vista giudiziario e legale. Ma in questo caso la questione è preoccupante se viene vista da un’altra prospettiva. La brava insegnante, infatti, durante quei lunghi mesi, si è ammalata. La diagnosi non lascia alcun dubbio: malessere da burnout, ovvero quella patologia di cui molti insegnanti inconsapevolmente sono affetti.

Burocrazia, registro elettronico e rapporti con le famiglie: tutto da rifare?

Per ciò che attiene, invece, la questione strettamente burocratica vogliamo fare alcune considerazioni.
Sul Registro elettronico – “Bisognerebbe sapere che il registro elettronico – spiega la protagonista di questa vicenda – è ritenuto pubblico anche se l’accesso alla propria pagina è agibile solo con password. Se si fosse trattato veramente di diffamazione, sarebbe stata ‘aggravata’ (e quindi penalmente perseguibile) proprio perché considerata equivalente a quella a ‘mezzo stampa’”.

Sui rapporti tra scuola e genitori – Su questo argomento interviene direttamente Vittorio Lodolo d’Oria, il quale dichiara: “…Arroganza e prepotenza dei genitori possono manifestarsi con la violenza fisica o attraverso le carte bollate, a seconda del livello culturale e della disponibilità economica dell’utenza. Le conseguenze per il povero docente sono evidenti e spaziano dall’ansia alla depressione con tutto un corredo sintomatologico tempestato da gravi somatizzazioni”.

Un consiglio per tutti i docenti? Munirsi necessariamente di una polizza assicurativa, cosi come avviene oggi in Francia o in altre nazioni europee.

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