Gli inquirenti, e il team di esperti che coadiuva dal punto di vista tecnologico le indagini, avrebbero recuperato una notevole quantità di materiale audio video presente nei device della docente e dell’alunno. Materiale prontamente cancellato dallo studente, confermando dunque tutti gli indizi circa il grave comportamento della formatrice.
Quest’ultima, infatti, secondo i racconti del giovane discente avrebbe minacciato lo stesso, imponendogli la rimozione di tutto il materiale compromettente presente sul proprio smartphone.
Prendendo spunto da questa vicenda, Rossano Sasso, attuale sottosegretario all’Istruzione, ha cercato di riproporre con solerzia una tematica tanto cara alla Lega, cioè quella della valutazione psicoattitudinale di tutti gli insegnanti.
Non si tratta ovviamente di un atto di accusa generalizzato – sostiene Sasso – in quanto la “stragrande maggioranza del personale scolastico è assolutamente affidabile e corretta”. Tuttavia, occorre porre in essere alcuni strumenti preventivi che servano da deterrente per scongiurare fatti gravissimi come quelli accaduti nel beneventano. Insomma, – conclude il vice ministro all’Istruzione – la scuola deve rappresentare un luogo sicuro che serva a “consolidare la fiducia e la serenità delle famiglie”.