La fiducia viene posta senza ostruzionismo dell’opposizione, dimostrando che Meloni non si fida dei suoi alleati, che sono uniti solo dall’occupazione dei posti di potere e dalla discriminazione.
“Scuola, sport e università sono temi fondamentali legati da un elemento fondante: l’esercizio alla democrazia e al confronto. Che è proprio ciò che oggi è negato al parlamento. In commissione non è intervenuto nessuno della maggioranza e in assemblea c’è stato solo qualche sparuto intervento.
Come si fa a parlare di temi cosi importanti in 48 ore? La scuola non merita questo. Giorgia Meloni non ha mai ha parlato di scuola. Di armi si, di penne e matite mai. Chiede lo scorporo degli investimenti in armi e non di quelli in istruzione.
E che dire di Giuseppe Valditara? Forse avrà anche chiesto risorse, ma la differenza la fa il presidente del Consiglio. Con Conte sono stati stanziati 10 miliardi, adesso sanno solo spostare risorse che restano pochissime.
Valditara dovrebbe cercare di non farsi mettere in coda ai ministri leghisti: Salvini prende soldi per il Ponte, Calderoli ottiene l’autonomia differenziata.
E lui cosa ha ottenuto finora? Glielo avrei chiesto se solo fosse stato in aula, ma cosa ha di più importante da fare un ministro dell’istruzione che essere presente quando si parla di scuola in Parlamento?
Ci troviamo di fronte all’ennesima fiducia senza neppure che l’opposizione abbia fatto ostruzionismo. È evidente che Meloni non si fida dei suoi alleati, perché il problema è nella maggioranza.
L’unica cosa che li unisce è l’occupazione dei posti di potere e delle poltrone – come dimostra la gestione di INDIRE e quanto fatto nello sport – e la discriminazione.
Mettono contro i docenti tra loro, gli alunni italiani contro quelli stranieri, incancrenendo un sistema che già ha i suoi problemi”.