Questo divario di genere nella scuola non è nuovo, ma negli ultimi decenni è diventato sempre più marcato, portando con sé riflessioni sulla qualità dell’insegnamento e sull’equilibrio educativo degli studenti.
L’assenza di una presenza maschile significativa nel corpo docente ha generato dibattiti accesi tra esperti di pedagogia e sociologia. Alcuni sostengono che questa situazione possa influenzare la costruzione dell’identità di genere nei giovani, riducendo la visibilità di modelli maschili autorevoli nel contesto educativo, così come accade in famiglia.
Si è anche discusso sul possibile effetto che una predominanza femminile potrebbe avere sul metodo didattico, con il rischio di un’eccessiva inclinazione verso un modello educativo percepito come più permissivo e meno rigido rispetto al passato.
Le cause di questa fuga maschile dall’insegnamento sembrano essere molteplici:
Di fronte a questa situazione, alcuni esperti propongono l’introduzione di quote riservate agli uomini nell’insegnamento, con lo scopo di ristabilire un equilibrio di genere e offrire modelli educativi più diversificati agli studenti.
Tuttavia, questa proposta solleva perplessità: riservare una percentuale di cattedre agli uomini potrebbe essere visto come un trattamento di favore ingiustificato e non risolverebbe il problema alla radice. Piuttosto, sarebbe necessario intervenire su stipendi, status sociale e incentivi per rendere l’insegnamento una professione più appetibile per entrambi i sessi.