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Discipline STEM: l’Italia fanalino di coda in Europa per numero di laureati

L’Italia negli ultimi posti in Europa per numero di laureati nelle discipline STEM. Le cause? Disparità di genere, abbandono scolastico e scarsa informazione.

STEM

L’Italia si colloca tra gli ultimi posti in Europa per numero di laureati nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Durante l’incontro “STEM e cultura digitale”, organizzato da Vis Factor a Roma, esperti del mondo accademico, politico e imprenditoriale hanno evidenziato l’urgenza di un cambiamento. Secondo i dati della piattaforma Human, solo il 29% dei laureati italiani sceglie percorsi STEM, posizionando il Paese al penultimo posto in Europa, superato solo dalla Romania.

Disparità di genere e abbandono scolastico: ostacoli da superare

Uno dei problemi principali riguarda il divario di genere: tra i laureati STEM italiani, solo il 39% è donna. Questo squilibrio si riflette anche nel mondo del lavoro, dove le donne STEM guadagnano mediamente il 20% in meno rispetto agli uomini. Inoltre, il tasso di abbandono scolastico resta preoccupante, con punte di criticità segnalate dalle analisi del settore. Marta Schifone, della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, ha sottolineato la necessità di maggiore informazione e formazione su questi temi, evidenziando come la cultura STEM sia ancora poco diffusa al di fuori degli ambienti accademici e istituzionali.

Soluzioni per incentivare le discipline STEM

Per invertire questa tendenza, durante l’incontro sono state proposte diverse strategie concrete. Luana Lavecchia, responsabile relazioni istituzionali di TikTok Italia & Grecia, ha evidenziato l’importanza di promuovere programmi di mentorship e role models femminili per ispirare le nuove generazioni. Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, ha suggerito di integrare moduli STEM già dalle scuole primarie e di adottare l’approccio STEAM, che combina scienze e tecnologia con discipline artistiche e umanistiche.

Collaborazione tra istituzioni e aziende per il futuro

Un altro aspetto cruciale riguarda la sinergia tra aziende, università e istituzioni per creare percorsi formativi mirati e favorire l’ingresso dei laureati STEM nel mondo del lavoro. Guido Borsani, presidente di Fondazione Deloitte, ha ribadito la necessità di investire su collaborazioni strutturate per rendere più accessibili e attrattive queste discipline, contribuendo così alla crescita economica e tecnologica del Paese.

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