giovedì, Settembre 19, 2024
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Diplomati magistrali, interrogazione parlamentare Fedeli: Sinistra vuole risposte

I diplomati magistrali corteggiati dalla politica di Sinistra – Ecco che si profila all’orizzonte l’ennesimo sostegno di alcune forze politiche di sinistra (SI, Sel, Possibile e non ultimo LeU di Grasso) nei confronti dei lavoratori della scuola più chiacchierati del momento: i “diplomati magistrali” ante 2002. Caduti in bassa fortuna per via della recente sentenza “ammazza ruolo”, essi rappresentano una buona fetta di elettorato davvero appetibile per tutti (oltre 43mila unità).

Si tratta della solita politica opportunista? Questa volta occorre schierarsi tutti al fianco dei diplomati magistrali

Purtroppo siamo alle solite. Quando ci si accorge che una frittata è stata appena sfornata dalla giustizia italiana, anche a causa dell’incapacità e della volontà politica, qualcuno inizia a prendere le difese dei più disagiati. In questo caso specifico i disagiati sono proprio i tanti docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, i quali sono stati immessi con riserva nei ruoli dello Stato pur in attesa della sentenza incriminata.

I poveri malcapitati, così come è accaduto per gli esodati, questa volta si chiamano insegnanti. Parliamo infatti dei diplomati magistrali ante 2001/02, precipitati di colpo nel Purgatorio con tutte le conseguenze che la situazione prevede. Infatti, come detto in altre occasioni, si parla di licenziamento, di espulsione e di annullamento dei ruoli dello Stato per essere successivamente ricollocati all’interno della II fascia delle graduatorie d’Istituto. In poche parole, per la giustizia italiana e per il governo di cui la Fedeli è stata una delle esponenti di punta, questi insegnanti hanno esclusivamente il diritto e le competenze per prestare il loro servizio come supplenti e non come insegnanti di ruolo. Insomma, solo una questione di forma e non certo di merito!

Pronta la politica con le difese d’ufficio: inizia la sinistra con SI, Sel e Possibile di Civati

Ad aprire le braccia ai poveri diplomati magistrali sono stati alcuni esponenti di Sinistra Italiana, di Sel e di Possibile. Questi, nelle persone degli onorevoli Maestri, Civati, Brignone e Pastorino hanno richiesto alla ministra Valeria Fedeli una interrogazione parlamentare. Lo scopo principale dell’istanza pare sia quella di essere messi a conoscenza delle intenzioni del Ministero circa la prosecuzione della triste faccenda giudiziaria di cui vi abbiamo parlato in questi giorni.

Per dire no al licenziamento di massaSul versante delle proteste, oltre a segnalare lo sciopero in programma il prossimo lunedì 8 gennaio in cui saranno presenti anche le varie sigle sindacali rappresentative, stanno emergendo anche le clamorose e per certi versi auspicabili proteste dei genitori degli alunni degli insegnanti. Le famiglie, da quanto si apprende da alcuni fonti (La Tecnica della Scuola), stanno appoggiando con convinzione le rivendicazioni gridate a gran voce degli stessi educatori dei loro figli.

I numeri del licenziamento: un folto esercito di insegnanti diplomati magistrali ante 2001/02 lasceranno il ruolo per ritornare inesorabilmente a fare i supplenti

Intanto stanno iniziando a trapelare anche i numeri degli insegnanti coinvolti in questa bomba mediatica già esplosa prima di Natale. Si tratta di un vero e proprio esercito. Il Ministero ritiene attendibile il numero complessivo di 43.600 insegnanti presenti con riserva nelle GaE delle provincie italiane, graduatorie ad esaurimento relative alla scuola dell’infanzia e primaria.

Più esattamente, di questi circa 5mila unità sono stati già da tempo assunti nei ruoli dello Stato seppure con riserva (in attesa dell’esito della sentenza definitiva). Come risaputo, infatti, la sentenza uscita fuori dalla Plenaria ha dato parere sfavorevole a questi lavoratori e quindi da adesso in avanti i singoli Tribunali Amministrativi Regionali dovranno sentenziare sui singoli ricorsi con un finale abbastanza scontato.

Le trattative circa la risoluzione della questione

Sul versante delle trattative riguardanti le modalità e i probabili rimedi da mettere in campo per la risoluzione del caos che si genererà nel prosieguo dell’anno scolastico in corso, la giornata di mercoledì 4 gennaio 2018 rappresenterà per molte maestre e molti maestri italiani il giorno ‘X’. Quella giornata, infatti, sarà determinante per capire quale sarà il futuro che attende tutti questi lavoratori nel mondo della scuola.

Nonostante i sindacati rappresentativi promettono una dura battaglia già a partire dallo sciopero indetto il prossimo 8 gennaio, le informazioni che trapelano in queste ore non promettono nulla di positivo: per la ministra Fedeli “la sentenza deve essere rispettata” e questo significa che quasi 40mila insegnanti torneranno tutti a fare le supplenze brevi. Un grosso in bocca al lupo a tutti!

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