giovedì, Settembre 19, 2024
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Diplomati magistrale, il Governo ha cambiato in peggio

Dopo l’approvazione in Commissione dell’emendamento all’art. 4 del DL Dignità, la maggior parte dei diplomati magistrale sono sul piede di guerra. Sin da subito sui social le loro posizioni di dissenso nei confronti della decisione di bandire un concorso loro riservato li ha fatti letteralmente andare su tutte le furie.

I Diplomati magistrale si sentono traditi dagli esponenti politici del ‘Governo del cambiamento’. Un cambiamento decisamente in peggio?

Sin da sempre hanno chiesto al governo il loro inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento. La decisione istituzionale di ieri pomeriggio è stata recepita dagli stessi come un vero e proprio atto di tradimento da parte dell’intera compagine governativa. Le stesse forze politiche a cui nei mesi scorsi avevano dato talmente credito fino ad avvantaggiarli nella conta finale delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo.

Ecco perché da ieri pomeriggio un assordante tam tam tiene banco sulla maggior parte dei canali social italiani: secondo loro il Governo M5S-Lega ha fallito in quella decisione ed è per questo che viene assolutamente bocciato.

Per i diplomati magistrale, infatti, dopo avere appreso quale fosse la soluzione del governo hanno subito constatato la palese somiglianza con il precedente governo e hanno esclamato:

“Continua la nostra protesta: la nostra dignità di lavoratori è stata nuovamente calpestata”

A dire il vero non sono solo le maestre sui social o sulle chat private a ribadire questo concetto, ma anche le tante e i tanti docenti che presenziano tutt’ora in segno di protesta dinanzi la sede istituzionale del Ministero in Viale Trastevere a Roma.

Quella protesta ad oltranza oramai va avanti da lungo tempo. Lo spirito e le motivazioni di dissenso contro quella sentenza ingiusta del Consiglio di Stato dello scorso 20 dicembre, oggi trova ancor più vigore dopo la decisione intrapresa ieri dal Governo italiano con l’approvazione dell’emendamento all’art. 4 del Dl Dignità.

Il 20 dicembre 2017 aveva rappresentato per molti di questi formatori un giorno davvero drammatico e da dimenticare; il 25 luglio 2018 con la decisione del concorso ad hoc ha rappresentato invece un atto drammatico, vissuto come un tradimento, constatando anche la mancata risposta alle loro istanze da parte del Miur e del Governo Lega M5S.

Continueranno le proteste dei DM: le dichiarazioni del ‘Coordinamento diplomati magistrali’ 

Ecco le prime dichiarazioni della portavoce del Coordinamento diplomati magistrali abilitati, Silvia Mureddu a tal proposito: «Gli esponenti di questo governo hanno fatto tanti incontri con noi in campagna elettorale, ma al momento di fare il governo del cambiamento sono scesi al livello del Pd e adesso ci vuole licenziare». La stessa continua: «Il governo ha fatto il decreto dignità, ma la dignità dei lavoratori la sta calpestando. Difende interessi dei rettori e dei baronati universitari. Le stesse persone che presentavano emendamenti per salvarci quando era al governo Renzi, ora non ci aiutano».

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