Dall’alto della sua carica di Presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia, Mariastella Gelmini critica le scelte ‘raffazzonate‘ del governo in carica a proposito dei Diplomati Magistrale.
Mariastella Gelmini: massima condivisione sul futuro dei diplomati magistrale
L’esponente parlamentare forzista sentenzia direttamente dal suo profilo Facebook. La Gelmini lancia un monito verso la soluzione intrapresa da questo governo “per affrontare la delicata questione degli insegnanti diplomati magistrali”. Dice l’ex ministra: “E’ raffazzonata e scontenta tutti. La norma inserita nel decreto dignità non risolve il problema di una sentenza ingiusta per chi legittimamente insegna da anni nella scuola”. Eppure, la Gelmini riconosce in toto l’ingiusta decisione del Consiglio di Stato. Proprio così. Lo dice a chiare lettere.
La Gelmini non si limita solo a riconoscere l’iniquità di quella sentenza, ma chiede a tutta l’attuale compagine governativa che si appronti subito una ‘soluzione concreta’, condivisa dalla maggior parte delle forze politiche (di maggioranza e di opposizione) presenti nei due rami del Parlamento. Ecco le sue precise richieste a proposito dei diplomati magistrale: “Chiedo che il governo si impegni per una soluzione concreta e condivisa. Non vorremmo che, nella confusa indecisione di questo governo, anche questa vicenda venisse rinviata a settembre”.
Facile parlare da un profilo Facebook e soprattutto dagli scranni dell’opposizione. Non è vero onorevole Presidente Mariastella Gelmini? A quanto pare è proprio così. Da qualche mese a questa parte gli spot pro diplomati magistrale crescono a dismisura da tutti gli esponenti politici di opposizione, proprio come i funghi. Sarà forse perché stiamo parlando delle beghe occorse ad un popolo sostanzioso di lavoratori che conta tra le sue file oltre 100mila insegnanti? Questo potrebbe essere un’ottima motivazione. Un ago di una bilancia che si chiama appunto consenso. E quello, dopo gli errori e le contromisure agli stessi, pare si stia assottigliando (già di 100mila elettori).
Il governo Berlusconi con i precari fece peggio: blocco delle immissioni in ruolo e la scuola utilizzata come bancomat
Il popolo della scuola, cara Presidente Gelmini, non dimentica. Non dimentica quando Forza Italia e la sua Ministra alla Pubblica Istruzione che si chiamava Letizia Moratti, per tutto il 2002, il 2003 e il 2004 sbarrò con la serratura di una cassaforte a triplice mandata le porte delle immissioni in ruolo di centinaia di migliaia di insegnanti precari storici.
Per non parlare poi dei tagli inflitti alla scuola pubblica praticati con nonchalance dal suo stesso Governo, con a capo del Dicastero di Viale Trastevere proprio Lei insieme al ministro Tremonti. La scuola scambiata come il bancomat di questo Paese.
Adesso, proprio Lei parla di scontentare tutti, di decisioni raffazzonate e di scelte poco condivise con tutto il Parlamento. Il popolo della scuola ricorda bene quelle proteste e quelle decisioni condivise solo dalla sua maggioranza. Scelte insensate prese dal suo governo solo in favore della spending review, quando il suo capo di governo qualche mese prima si premurava di ribadire pubblicamente che i ristoranti pullulavano di gente e che gli italiani non avevano assolutamente problemi di indigenza.