Le Regioni che rispettano le tempistiche previste dal decreto potranno accedere a una serie di vantaggi operativi. Oltre alla formazione di classi ridotte, il provvedimento mira a garantire stabilità lavorativa per il personale ATA, riducendo il rischio di tagli all’organico. Inoltre, la nomina di un docente con funzioni vicarie punta a rafforzare la gestione amministrativa e didattica delle scuole coinvolte. Tali misure intendono promuovere una maggiore qualità dell’offerta formativa, allineandola alle specifiche esigenze dei territori.
Va sottolineato che alcune realtà scolastiche, come le due scuole slovene del Friuli Venezia Giulia, saranno escluse dal processo di dimensionamento, mantenendo così le proprie specificità culturali e organizzative.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che l’obiettivo del dimensionamento non è chiudere i plessi scolastici, ma piuttosto garantire una scuola più efficiente e vicina agli studenti. Secondo il Ministro, il decreto rappresenta un passo importante verso una migliore allocazione delle risorse, assicurando una maggiore qualità dell’istruzione. Le misure introdotte, ha sottolineato Valditara, forniscono strumenti operativi utili per le Regioni, consentendo di affrontare le criticità legate alla denatalità e alla carenza di studenti in alcune aree.
Con queste premesse, il governo mira a coniugare efficienza e inclusività, rispondendo alle sfide demografiche e sociali del sistema scolastico italiano. Il dimensionamento, se attuato correttamente, potrebbe rappresentare una svolta positiva per la scuola italiana, promuovendo una rete più razionale e sostenibile a lungo termine.
I piani di dimensionamento scolastico approvati o in via di approvazione (in aggiornamento)