Durante l’ultima seduta, la giunta regionale ha approvato il piano regionale del dimensionamento scolastico, ma ha sospeso in via cautelativa l’esecuzione dei 14 accorpamenti per un massimo di 12 mesi. La decisione è stata presa in attesa di un corretto aggiornamento annuale del contingente organico di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi, o fino alla risoluzione del contenzioso avviato nei confronti del Ministero.
Gli accorpamenti congelati includono istituti scolastici di varie province toscane, come il liceo Marconi di Carrara, l’Agrario Anzillotti di Pescia, e i comprensivi Tifoni di Pontremoli, Berni di Lamporecchio, e Don Milani di Orbetello.
Secondo la Regione, la riforma sull’organizzazione della rete scolastica non tiene conto delle specificità locali. «In una regione come la Toscana, che ha lavorato negli anni per dimensionare correttamente la rete scolastica, questa imposizione è inaccettabile sia nel merito che nel metodo», afferma Giani. La giunta punta il dito contro il Governo, accusandolo di non aver tenuto conto delle peculiarità territoriali e di aver imposto tagli indiscriminati che mettono a rischio la qualità dell’istruzione pubblica.
La sospensione degli accorpamenti, se confermata, potrebbe rallentare i piani del Ministero per il dimensionamento scolastico a livello nazionale. Intanto, la Toscana rimane in attesa della decisione del Tar, che dovrà pronunciarsi sulla legittimità delle scelte ministeriali. La vicenda mette in luce le tensioni crescenti tra Regioni e Governo sul tema dell’istruzione, un settore sempre più al centro del dibattito politico e amministrativo.