Le detrazioni fiscali spettano per tutti i figli, anche quelli che non convivono con i genitori, purché risultino fiscalmente a carico. Per essere considerati a carico dei genitori, i figli devono avere un reddito che non supera i 4.000 euro se hanno un’età non superiore ai 24 anni, o i 2.840,51 euro se hanno un’età superiore ai 24 anni.
Per i figli a carico, è possibile portare in detrazione le spese mediche e sanitarie. La detrazione riconosciuta è pari al 19% della spesa sostenuta oltre la franchigia di 129,11 euro.
Vi rientrano gli scontrini per l’acquisto di farmaci e dispositivi medici, visite specialistiche, analisi cliniche o di laboratorio, ecc. Per calcolare la detrazione spettante, si devono sommare tutte le spese mediche sostenute, sottrarre la franchigia e poi calcolare il 19% della somma spesa.
Nelle spese di istruzione rientra tutto il ciclo scolastico dei figli, dall’asilo nido all’Università. La detrazione spettante varia in base al grado di scuola. Per l’asilo nido, la detrazione è pari al 19% su un importo massimo annuo di 632 euro per figlio. Per la scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria, la detrazione è pari al 19% per una spesa massima di 800 euro per ogni figlio.
In queste spese rientrano eventuali spese di mensa scolastica, gite, pre e post scuola, e rette di frequenza in caso di scuole paritarie o private. Per gli studenti che studiano fuori sede, è consentita una detrazione sull’affitto del 19% su un importo massimo di 2.633 euro. Per quanto riguarda l’Università, la detrazione varia in base alla facoltà e alla zona d’Italia in cui si vive.
E’ possibile portare in detrazione le spese per l’attività sportiva per ragazzi tra i 5 e i 18 anni. La detrazione è pari al 19% per un importo massimo di 210 euro per ogni figlio e spetta per intero solo per un reddito complessivo fino a 120.000 euro.
Per i figli a carico spetta anche la detrazione dell’abbonamento dei trasporti pubblici locali: la detrazione spettante è del 19% per una spesa massima di 250 euro totali, indipendentemente dal numero dei figli o di coloro che sono titolari di abbonamento.
Gran parte dei contribuenti tende a rinviare questa operazione fino a quando la scadenza si avvicina, ovvero il 30 settembre 2024. Presentare la dichiarazione con anticipo permette di accelerare il processo di eventuali rimborsi e ridurre il rischio di dimenticare la scadenza, che potrebbe comportare sanzioni.
Ecco i passaggi principali per presentare correttamente la dichiarazione dei redditi e ottenere il massimo rimborso possibile: