mercoledì, 5 Febbraio 2025
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DeepSeek, stop del Garante per la Privacy al trattamento dati in Italia

Il Garante Privacy blocca DeepSeek in Italia: limitazione immediata del trattamento dati e apertura di un’istruttoria sulle società cinesi fornitrici dell'AI.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha adottato un provvedimento urgente per bloccare il trattamento dei dati degli utenti italiani da parte delle società cinesi Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence. Queste aziende forniscono il servizio di chatbot DeepSeek, un’intelligenza artificiale avanzata progettata per comprendere ed elaborare il linguaggio umano.

DeepSeek e la rapida diffusione globale

DeepSeek è un software di intelligenza artificiale conversazionale, recentemente introdotto sul mercato mondiale. In pochi giorni ha raggiunto milioni di download, confermando l’interesse crescente per questo tipo di tecnologia. Tuttavia, la rapida diffusione del chatbot ha sollevato interrogativi sulla gestione dei dati personali degli utenti, portando all’intervento delle autorità italiane.

Motivi del blocco e le contestazioni del Garante per la Privacy

La decisione del Garante Privacy è stata presa in seguito a una comunicazione ricevuta dalle due società, il cui contenuto è stato giudicato insufficiente a garantire la conformità alle normative europee. Nonostante le segnalazioni dell’Autorità, le aziende cinesi hanno dichiarato di non operare in Italia e di non essere soggette alla normativa europea sulla protezione dei dati. Questa posizione è stata ritenuta non adeguata dal Garante, che ha deciso di intervenire per tutelare gli utenti italiani.

Apertura di un’istruttoria e prossimi sviluppi

Oltre alla limitazione immediata del trattamento dei dati, il Garante ha avviato un’istruttoria per approfondire la vicenda. L’obiettivo è verificare eventuali violazioni della normativa sulla protezione dei dati e adottare ulteriori misure se necessario. Il caso DeepSeek evidenzia ancora una volta le sfide regolatorie poste dall’intelligenza artificiale e la necessità di un controllo rigoroso per proteggere la privacy degli utenti.

Il comunicato stampa del Garante della Privacy

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