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Decreto salvaprecari, si vada avanti: sit-in di protesta a Torino

Decreto salvaprecari - I precari italiani, dai commenti di rammarico e di rabbia sui social, passano alle proteste nelle piazze del nostro Paese.

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E adesso i precari italiani, dai commenti di rammarico e di rabbia sui social, passano alle proteste nelle piazze del nostro Paese. Questa volta tocca a quelli piemontesi. La loro protesta non si fa più attraverso le tastiere dei computer ma con i megafoni e con gli slogan. Oggi si è svolto un sit-in davanti gli Uffici Scolastici della Regione Piemonte per chiedere al prossimo governo di portare a termie il decreto salvaprecari.

Monta la protesta davanti l’Ufficio Scolastico regionale del Piemonte: “prorogare il Decreto Salva Precari per garantire la continuità didattica”

Gli insegnanti precari passano ai fatti e scendono nelle piazze per dimostrare a suon di slogan la loro situazione di lavoratori discriminati. Un vero e proprio esercito di insegnanti dal prossimo anno è pronta ad occupare le cattedre delle scuole italiane. Il numero di questo popolo (senza diritti) dovrebbe attestarsi intorno alle 200mila unità. Una vera e propria vergogna che calpesta i diritti dei lavoratori e da uno schiaffo in faccia ai recenti ammonimenti da parte della Unione Europea in fatto di abuso di precariato.

Sono queste le premesse che hanno fatto da cornice al sit-in di protesta dei docenti piemontesi supportati dal Cub Scuola che questa mattina si sono riuniti per manifestare contro la politica scolastica presso l’USR Piemonte.

Chiediamo al Governo caduto e a quello nuovo di prorogare il Decreto Salva Precari per garantire la continuità didattica almeno fino al 30 di giugno“, così hanno dichiarato gli insegnanti presenti alla manifestazione di protesta.

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