Questo potrebbe sembrare strano, considerando che la scadenza di presentazione del 730 è molto più tardi, fissata al 30 settembre per il 2024.
Cosa accade a chi presenta il 730 dopo il 1° luglio e si trova con un debito nei confronti del Fisco? Secondo il sito dell’Agenzia delle Entrate, l’imposta dovuta che risulta dalla dichiarazione dei redditi deve essere pagata entro il 30 giugno dell’anno in cui la dichiarazione viene presentata.
In questa data, il contribuente è chiamato a versare l’Irpef relativa all’anno d’imposta precedente. È possibile pagare sia in un’unica soluzione che in rate, versando la prima rata entro il 31 luglio con una maggiorazione dello 0,40% sulle somme dovute.
Chi sceglie di rateizzare il debito del 730 deve sapere che, per ogni mese di ritardo rispetto a giugno, si pagheranno interessi sulle somme versate, con le rate successive alla prima maggiorate del 4% annuo.
Le scadenze per i versamenti delle rate, che dal 2024 possono essere fino a 7, sono:
– La prima rata entro il 1° luglio senza interessi;
– La seconda rata entro il 16 luglio;
– La terza rata entro il 20 agosto;
– La quarta rata entro il 16 settembre;
– La quinta rata entro il 16 ottobre;
– La sesta rata entro il 18 novembre;
– La settima rata entro il 16 dicembre.
Si può scegliere anche di non pagare la prima rata a giugno, ma in questo caso si avrà una rata in meno per saldare l’Irpef e quella versata entro il 31 luglio dovrà essere maggiorata dello 0,40%.
Cosa accade a chi presenta tardi la dichiarazione dei redditi? Non coincidendo la data di scadenza del versamento Irpef con quella di presentazione della dichiarazione dei redditi, un contribuente che presenta il proprio 730 ad agosto o settembre non potrà più rateizzare il proprio debito in 7 rate, dovendo saldare l’intero debito Irpef entro il 16 dicembre.
Anche in questo caso, bisognerà calcolare gli interessi dello 0,33% per ogni mese di ritardo rispetto a giugno.