Il grave fato di cronaca si è consumato giovedì scorso a Gela, piccolo comune siciliano in provincia di Caltanissetta. La reazione sproporzionata del genitore – secondo le dichiarazioni dello stesso – è stata perpetrata ai danni dell’insegnante solo perché quest’ultimo si era permesso di rimproverare in classe, durante lo svolgimento delle lezioni, il proprio figliolo e perché lo stesso insegnante si è rifiutato di annullare una nota poco prima inflitta al proprio figliolo. Ma vediamo come si sono svolti i fatti.
Secondo il racconto del professore, durante le ore di lezione quel giovane studente aveva meritato una nota scritta sul registro di classe, per via del suo atteggiamento, poco incline al buon comportamento.
Una volta presa questa decisione lo stesso studente ha continuato ad insistere affinché il docente annullasse quel provvedimento scritto, disconoscendo la sua decisione presa precedente. Ma la perseveranza dell’insegnante è stata più forte delle insistenze dell’allievo, tanto che quest’ultimo pare si fosse calmato per il resto delle ore trascorse insieme.
Qualche ora dopo però, presso l’Istituto si presenta il nonno dell’allievo per conferire con lo stesso insegnante, pretendendo da questo le dovute spiegazioni riguardo l’accaduto.
Ad un tratto, mentre l’insegnante stava parlando col nonno del ragazzo per spiegare quanto successo, all’improvviso l’insegnane è stato aggredito alle spalle dal genitore del ragazzo, il quale ha sferrato un violento pugno colpendo al volto l’insegnante.
L’aggressore era da poco sopraggiunto sul posto, evadendo dagli arresti domiciliari a cui era sottoposto. L’uomo, un 37enne di Gela, è stato subito identificato dalla Polizia, arrestato e condotto presso il carcere di Gela. Il genitore in questo caso è stato colto in flagranza di reato e rischia una pena esemplare.