Barbara Floridia, docente di lettere e già sottosegretario di Stato per l’Istruzione nel Governo Draghi, e Maria Domenica Castellone, medico e Vice Presidente del Senato, hanno evidenziato le problematiche derivanti da questa riforma, sottolineando le possibili ripercussioni negative sull’efficienza e sulla qualità dell’istruzione.
Uno dei problemi più critici sollevati riguarda il sovraccarico di lavoro dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA). La riduzione del numero di autonomie scolastiche costringe molti dirigenti a gestire più istituti, con evidenti difficoltà nella supervisione pedagogica e amministrativa. Questo fenomeno non solo riduce l’efficacia della gestione, ma rischia di compromettere la continuità didattica e l’attuazione di progetti educativi.
Le senatrici Floridia e Castellone sottolineano come l’aumento delle reggenze scolastiche, soprattutto nelle regioni meridionali, aggravi la frammentazione del sistema educativo e penalizzi gli studenti, con un aumento del rischio di dispersione scolastica. Le lunghe distanze tra le scuole assegnate in reggenza rendono inoltre complicata la gestione operativa quotidiana dei DS e DSGA.
Il dimensionamento scolastico non riguarda solo aspetti amministrativi, ma ha ripercussioni dirette sugli studenti e sul personale docente. La creazione di istituti di grandi dimensioni rende più difficile la personalizzazione dell’insegnamento e la gestione delle attività extracurricolari, fondamentali per l’arricchimento educativo degli studenti. Inoltre, il carico di lavoro amministrativo aggiuntivo per i DSGA rende più complessa la gestione burocratica e contabile delle scuole.
Nell’interrogazione parlamentare, Floridia e Castellone chiedono al Ministero dell’Istruzione e del Merito di intervenire con urgenza per:
Se da un lato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mira a migliorare la qualità dell’istruzione, dall’altro le recenti riforme rischiano di compromettere tali obiettivi. Il dimensionamento scolastico deve essere ripensato in un’ottica che bilanci efficienza amministrativa e qualità educativa, senza penalizzare studenti e docenti. Sarà fondamentale monitorare gli effetti di queste politiche e intervenire con misure correttive per garantire un sistema scolastico equo e funzionale per tutti.