sabato, 22 Febbraio 2025
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Criticità del dimensionamento scolastico: preoccupazione per qualità ed efficienza del sistema educativo

Il dimensionamento scolastico solleva preoccupazioni su qualità ed efficienza dell’istruzione, con criticità su gestione, reggenze e carenze di organico.

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa da parte dei Dirigenti Scolastici DM 107, i quali esprimono forte preoccupazione per le conseguenze del recente dimensionamento scolastico.

L’interrogazione parlamentare presentata dalle senatrici Barbara Floridia e Maria Domenica Castellone porta all’attenzione del Governo le criticità di una riforma che sta incidendo profondamente sulla gestione delle scuole italiane. La riduzione delle autonomie scolastiche e l’aumento delle reggenze stanno generando notevoli difficoltà organizzative, mettendo a rischio la qualità dell’istruzione e il corretto funzionamento delle istituzioni scolastiche.

I dirigenti scolastici, già sottoposti a un carico di lavoro crescente, segnalano l’urgenza di un intervento risolutivo da parte del Ministero dell’Istruzione per garantire una governance scolastica più stabile ed efficace. La tutela del diritto allo studio e la valorizzazione del sistema educativo non possono prescindere da un’adeguata distribuzione delle risorse e da una pianificazione che tenga conto delle reali esigenze di studenti, docenti e personale amministrativo.

Segue il comunicato integrale.

Interrogazione Parlamentare sul dimensionamento scolastico: attesa la risposta del Ministro Giuseppe Valditara

Il recente dimensionamento scolastico, come evidenziato nell’interrogazione parlamentare (Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01691) presentata dalle senatrici Barbara Floridia e Maria Domenica Castellone, sta generando preoccupazioni nel mondo dell’istruzione. A partire dall’anno scolastico 2023/2024, la soppressione di 627 autonomie scolastiche e la creazione di maxi-istituti con oltre 2.000-3.000 studenti e più di 300 docenti stanno determinando significative difficoltà organizzative, con ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento e della gestione scolastica.

Barbara Floridia, docente di lettere e già sottosegretario di Stato per l’Istruzione nel Governo Draghi, e Maria Domenica Castellone, medico e Vice Presidente del Senato, hanno evidenziato le problematiche derivanti da questa riforma, sottolineando le possibili ripercussioni negative sull’efficienza e sulla qualità dell’istruzione.

Impatto sulle reggenze scolastiche

Uno dei problemi più critici sollevati riguarda il sovraccarico di lavoro dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA). La riduzione del numero di autonomie scolastiche costringe molti dirigenti a gestire più istituti, con evidenti difficoltà nella supervisione pedagogica e amministrativa. Questo fenomeno non solo riduce l’efficacia della gestione, ma rischia di compromettere la continuità didattica e l’attuazione di progetti educativi.

Le senatrici Floridia e Castellone sottolineano come l’aumento delle reggenze scolastiche, soprattutto nelle regioni meridionali, aggravi la frammentazione del sistema educativo e penalizzi gli studenti, con un aumento del rischio di dispersione scolastica. Le lunghe distanze tra le scuole assegnate in reggenza rendono inoltre complicata la gestione operativa quotidiana dei DS e DSGA.

Conseguenze sulla qualità dell’istruzione

Il dimensionamento scolastico non riguarda solo aspetti amministrativi, ma ha ripercussioni dirette sugli studenti e sul personale docente. La creazione di istituti di grandi dimensioni rende più difficile la personalizzazione dell’insegnamento e la gestione delle attività extracurricolari, fondamentali per l’arricchimento educativo degli studenti. Inoltre, il carico di lavoro amministrativo aggiuntivo per i DSGA rende più complessa la gestione burocratica e contabile delle scuole.

Le richieste al Ministero dell’Istruzione

Nell’interrogazione parlamentare, Floridia e Castellone chiedono al Ministero dell’Istruzione e del Merito di intervenire con urgenza per:

  • Ridurre il numero delle reggenze scolastiche (sino all’eliminazione);
  • Garantire la stabilità e l’efficienza delle istituzioni scolastiche;
  • Prevedere nuove immissioni in ruolo di dirigenti scolastici e DSGA per coprire le attuali carenze di organico.

Conclusioni

Se da un lato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mira a migliorare la qualità dell’istruzione, dall’altro le recenti riforme rischiano di compromettere tali obiettivi. Il dimensionamento scolastico deve essere ripensato in un’ottica che bilanci efficienza amministrativa e qualità educativa, senza penalizzare studenti e docenti. Sarà fondamentale monitorare gli effetti di queste politiche e intervenire con misure correttive per garantire un sistema scolastico equo e funzionale per tutti.

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