Si tratterebbe, il condizionale è obbligatorio, di contatti in corso tra la segreteria politica di Nicola Zingaretti e lo staff pentastellato di Luigi Di Maio. Tuttavia, “la strada sarà lunga e tutta in salita”, questo il commento delle medesime fonti giornalistiche.
Sta di fatto che la trattativa già sarebbe partita e stando alla tempistica dimostrata in questi giorni dai nuovi protagonisti politici, a quanto pare non si vuole affatto perdere ulteriore tempo. Questa accelerazione farebbe pensare alla volontà dei nuovi partiti (quelli pronti a formare il nuovo esecutivo) di voler portare avanti, quasi senza soluzione di continuità, gran parte dell’azione di governo, rispettando in ogni caso le tappe istituzionali che attendono tutti i protagonisti politici e le figure istituzionali coinvolte. I tempi e le modalità, ovviamente saranno dettati dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Sul versante della crisi di governo e delle comunicazioni in Senato di Conte, si sa che il premier terrà un discorso molto duro nei confronti del ministro degli Interni Matteo Salvini. Prenderà tuttavia atto della “crisi ormai conclamata”. Il suo intento – dicono le fonti – sarà quello di lasciarsi aperta la possibilità, anche nel caso di un accordo di governo PD-M5S, di rimanere a Palazzo Chigi per un nuovo esecutivo (Conte bis).
Conte, dopo aver pronunciato il suo discorso con la sua solita e pacata oratoria, salirà al Quirinale per rimettere il proprio mandato nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Fonti vicine ai vertici M5S infatti non smentiscono questa ricostruzione, anzi le dichiarazioni di qualche esponente pentastellato, pronunciate in queste ore, farebbero intravvedere l’attendibilità di quanto raccontato: “Non importa ciò che farà la Lega. La fiducia non c’è più”.