Resta il fatto che a decidere, prima o poi, sarà il capo dello Stato Sergio Mattarella. Per la scuola e per le misure prospettate o già intraprese dall’attuale esecutivo (a breve dimissionario) si prospetta un deciso e deprecabile impasse normativo e burocratico.
Per questo motivo sono tanti i lavoratori (soprattutto migliaia di precari, ovvero quelli che più degli altri sono interessati ai concorsi o ai provvedimenti legislativi utili per cambiare il loro status) in fervida attesa di capire cosa accadrà dal punto di vista politico.
In questo caso non c’è nulla da temere. Ci riferiamo a tutti quei concorsi il cui bando è stato regolarmente pubblicato sulla G.U. (Concorso DSGA, Dirigenti Scolastici) e anche in caso di fine anticipata della legislatura, gli stessi procederanno ugualmente. Questo perché i tempi, le modalità e le procedure di svolgimento sono di fatto già determinate proprio all’interno dei bandi in oggetto.
Ne sono stati annunciati dal ministro Marco Bussetti parecchi, dando quasi per certo ed imminente la pubblicazione dei loro decreti e bandi. Ma nulla di tutto ciò ha effettivamente avuto seguito. Sono a rischio proprio questi concorsi in quanto per dare corso al loro iter amministrativo è necessario un esecutivo in carica, prerogativa questa che allo stato attuale non è affatto garantita.
Parliamo dei provvedimenti presentati in CdM. Uno di questi è il salva precari, provvedimento discusso e approvato in CdM e che era stato presentato dopo ampie discussioni e confronti con le parti sindacali. Tuttavia, anche se non si dovessero sciogliere le camere e andare a votare, il provvedimento decaderebbe automaticamente.
Infine, in questo anno e mezzo di governo giallo verde il ministro leghista aveva annunciato alcuni provvedimenti che avrebbero sovvertito lo status quo della scuola: ci riferiamo a diversi disegni di legge che riguardavano per esempio le classi pollaio o l’insegnamento delle scienze motorie alla scuola primaria. Se dovesse interrompersi prematuramente questa legislatura queste proposte normative perderebbero seduta stante la loro efficacia e validità.