In poche parole, quella eventuale riduzione deve sempre essere recuperata (con la massima flessibilità dei docenti), al fine di non togliere il diritto all’apprendimento garantito sempre agli alunni/studenti.
In verità, sono tante le istituzioni scolastiche che riducono le unità orarie: 50 minuti al posto dei 60. I 10 minuti in meno però vengono recuperati in ogni classe, per esempio con alcune attività di recupero o potenziamento.
Ecco dunque il contenuto integrale della Faq pubblicata dal MI.
La modulazione del tempo scuola, comunque in conformità alla normativa vigente, è rimessa all’autonomia organizzativa delle singole istituzioni scolastiche che, in ragione delle specifiche situazioni di contesto (esigenze delle famiglie, mobilità degli studenti, gestione territoriale dei trasporti), possono ricorrere a forme di flessibilità. La flessibilità non può però comportare la riduzione dell’offerta formativa prevista dagli ordinamenti scolastici.