Risulta chiaro che questa scelta sia stata messa in atto per non inficiare le decisioni meramente ‘politiche’ della ministra Azzolina e di tutto l’Esecutivo verso la riapertura a tutti i costi delle sedi scolastiche a partire da settembre scorso.
Eppure, i numeri dei contagi nelle scuole italiane di I ciclo e II ciclo tra i docenti, gli alunni e il personale scolastico (il dato è parziale perché riferito a 2.546 Comuni sugli oltre 6.700) sono sconcertanti e in egual misura preoccupanti.
Come dicevamo in precedenza, questi clamorosi dati (64.980 casi di positività al Sars-Cov-2 nella popolazione scolastica) sono stati diffusi dalla rivista Wired, la quale per ottenerli ha presentato una semplice “richiesta di accesso generalizzato” al Ministero dell’Istruzione.
In particolare, si tratta del numero complessivo delle segnalazioni dei positivi inviati settimanalmente dai Presidi al Dicastero di Viale Trastevere durante tutto il periodo della pandemia e fino al 31 ottobre ultimo scorso.
Resta dunque una posizione assolutamente discordante tra i tecnici esterni al CTS e quelli di cui ne fanno parte. Se da un lato giungono le considerazioni di preoccupazione di Galli e Crisanti, dall’altro i componenti del CTS e i vertici dei sindacati dei Dirigenti Scolastici cercano di smorzare le preoccupazioni, sollevando qualche perplessità e molti dubbi sull’indagine a suon di numeri.
Sia per il CTS che per Antonelli, infatti, questi numeri andrebbero rivisti e ragionati attraverso un ulteriore approfondimento. Insomma, si tratterebbe di ricercare più di un elemento di chiarezza riferito al “dove” si contagiano gli studenti e i docenti.
Rimane il fatto che quei dati contengono informazioni circa l’incidenza del contagio nelle scuole che non lasciano spiragli di fraintendimenti. Come per esempio alcune Provincie in cui si contano circa 20 casi di positivi ogni mille soggetti testati, tra studenti e docenti: Cuneo, Varese, Monza e Brianza, Massa Carrara, Pisa, Arezzo, Perugia, Terni ed Isernia. Così come le Provincia di Torino, Vercelli, Biella, Macerata, Firenze, Pistoia, L’Aquila e Oristano in cui i positivi sono tra i 10 e i 15 ogni mille persone testate.
Il dato dell’incidenza ai contagi rispetto alle mille persone decresce nelle zone del Paese, nelle Regioni e nelle Province in cui le scuole sono state chiuse, anche a più riprese come nel caso della Regione Campania, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Allegato alle mappe c’è anche un documento con 2.459 Comuni dove si sono registrati casi di infezione da Covid-19 nel primo e nel secondo ciclo d’Istruzione.
Ecco la classifica dei primi 10 comuni in relazione ai contagi avvenuti presso scuole del I Ciclo d’Istruzione:
Questa la classifica dei primi 10 comuni in relazione ai contagi avvenuti presso scuole del II Ciclo d’Istruzione: