Uno degli aspetti più contestati riguarda l’elevato costo dei percorsi abilitanti, interamente a carico dei candidati, che dovranno sostenere una spesa di circa 2.500 euro. Un importo considerevole che si aggiunge alle difficoltà di chi da anni lavora in condizioni di precariato e ora si trova di fronte a spese impreviste per mantenere il proprio posto di lavoro.
La Gilda Unams sottolinea inoltre la situazione critica dei vincitori del PNRR1, ai quali era stato garantito l’accesso ai percorsi abilitanti, ma che ancora oggi attendono certezze sul loro futuro. Il sindacato denuncia che queste incertezze arrivano in un periodo cruciale dell’anno scolastico, con scrutini imminenti e attività didattiche in pieno svolgimento.
Secondo la Federazione Gilda Unams, le modalità con cui è stato imposto il nuovo sistema dei percorsi abilitanti rappresentano una violazione della dignità professionale dei docenti. Molti insegnanti, a pochi mesi dalla chiusura dell’anno scolastico, non sanno ancora se, dove e quando potranno accedere ai percorsi di abilitazione.
L’obbligo di seguire un iter formativo costoso e imposto dall’alto, con tempi incerti e senza una pianificazione chiara, viene percepito come un’ingiustizia che mette a rischio il futuro lavorativo di migliaia di docenti. La Gilda chiede dunque un intervento urgente per rivedere il sistema e garantire una maggiore equità nell’accesso all’abilitazione.