sabato, 14 Dicembre 2024
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Corsi INDIRE 30 CFU: le preoccupazioni di Pittoni per un probabile rinvio al 2026

Ad oggi mancano certezze sulle tempistiche di avvio e sui dettagli strutturali dei corsi INDIRE 30 CFU. I più informati parlano di un clamoroso rinvio al 2026

Annunciati in modo frettoloso prima dell’estate, i corsi INDIRE 30 CFU destinati ai docenti precari con almeno tre anni di servizio sembravano imminenti. Tuttavia, si è verificato un brusco rallentamento che ha lasciato nel dubbio migliaia di insegnanti in attesa di una specializzazione necessaria per il sostegno e per una futura stabilizzazione lavorativa. Ad oggi, mancano certezze sulle tempistiche di avvio e sui dettagli strutturali dei corsi, alimentando preoccupazioni e dubbi tra gli aspiranti partecipanti e gli addetti ai lavori.

Corsi INDIRE 30 CFU: criticati da tanti, ma attesi da tutti

I corsi Indire 30 CFU sono stati oggetto di critiche per la loro struttura semplificata rispetto ai tradizionali percorsi TFA, che prevedono una preparazione più articolata. Tuttavia, per molti docenti precari, rappresentano un’opportunità unica per ottenere una specializzazione in tempi relativamente brevi e accedere al percorso di immissione in ruolo, come previsto dal Ministero dell’Istruzione.

Tra i più preoccupati per il rallentamento c’è Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, che ha espresso il suo allarme tramite i social: “I tempi per l’emanazione del decreto si stanno facendo stretti. È necessario che il Ministero dell’Università e della Ricerca, insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito, rediga il decreto, coinvolgendo anche il dicastero per le Disabilità e l’Osservatorio Permanente per l’Inclusione Scolastica”.

Il nodo del Decreto

Il ritardo è legato principalmente alla mancata emanazione del decreto previsto dal DL 71/2004, convertito in legge il 29 luglio scorso. Questo documento avrebbe dovuto definire i dettagli chiave dei corsi, tra cui:

  • Profilo professionale del docente specializzato;
  • Contenuti dei crediti formativi;
  • Requisiti e modalità di attivazione;
  • Costi massimi e composizione delle commissioni d’esame.

Il decreto, previsto entro un mese dalla conversione della legge, non è mai stato pubblicato. L’ultima novità risale alla ricostituzione dell’Osservatorio per l’Inclusione Scolastica, ma non sono seguiti ulteriori sviluppi.

Scadenza 2025 a rischio: si va verso un rinvio

Con il 2025 alle porte, i tempi per avviare e completare i corsi entro la data stabilita sembrano sempre più stretti. Il Ministero dell’Istruzione deve formare tra i 60.000 e i 70.000 docenti privi di specializzazione, un’impresa complessa che potrebbe slittare ulteriormente.

Una delle ipotesi più concrete è che la scadenza venga inserita nel prossimo “decreto milleproroghe”, spostando l’obiettivo finale al 2026. Questo rinvio rappresenterebbe un sollievo per molti, ma evidenzia ancora una volta le difficoltà organizzative e le incertezze nel settore scolastico.

Il futuro incerto dei corsi INDIRE 30 CFU

Il futuro dei corsi Indire 30 CFU rimane incerto, e la possibilità di un rinvio appare sempre più concreta. Tuttavia, il ritardo nella loro attuazione rischia di penalizzare sia i docenti precari, che attendono una soluzione per stabilizzare la loro carriera, sia l’intero sistema educativo, che necessita urgentemente di personale qualificato per il sostegno. Restano da monitorare gli sviluppi legislativi e le decisioni del governo nelle prossime settimane.

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