Home Scuola Supplenze Convocazioni: in alcuni istituti (del nord) procedono a rilento

Convocazioni: in alcuni istituti (del nord) procedono a rilento

Supplenze

Le convocazioni procedono a rilento: molte cattedre nelle scuole del Nord Italia sono ancora scoperte, intanto le mail si accavallano giorno per giorno (anche 3-4 al giorno)  e districarsi in questa situazione diventa sempre più complicato. Ma andiamo a vedere in dettaglio come sta funzionando il tutto (e se sta funzionando).

Tante mail che rallentano l’assegnazione delle cattedre

In questi giorni stanno arrivando tantissime mail agli aspiranti supplenti, alle quali si deve dare la disponibilità. Ci è stato segnalato però il fatto che le scuole non sempre rispettano i tempi: in diversi casi alcune scuole hanno chiamato l’interessato per assegnare una cattedra, per la quale il docente aveva dato disponibilità una settimana prima. Come è possibile che una scuola possa perdere una settimana per verificare le disponibilità e scorrere la graduatoria per chiamare il destinatario della supplenza: mistero!

Sostegno scoperto nella maggior parte degli istituti

Le convocazioni stanno avvenendo prima sulla materia, cattedre scoperte sulle differenti discipline; moltissimi studenti che hanno la certificazione H per il sostegno sono ancora sprovvisti di docenti e questo crea non pochi disagi. Le scuole dovrebbero essere più celeri nel nominare, trattandosi di situazioni complesse e prioritarie.

Convocazioni con polo unico

In alcune regioni ad esempio hanno optato per un altro meccanismo che si è rivelato più funzionale, e soprattutto, più celere: hanno fatto il polo unico di convocazione (ad esempio in Piemonte). Hanno convocato in un’unica giornata tutti gli aspiranti di seconda e terza fascia in modo tale da assegnare tutte le cattedre disponibili sia dell’organico di diritto che dell’organico di fatto. In una sola giornata quindi hanno assegnato tutte le cattedre senza intoppi, evitando telefonate e telefonate, doppie e triple mail di convocazione e giorni e giorni di attesa.

Va fatta una precisazione: per la prima volta si è evitata la presenza degli aventi diritto (o comunque se ne è fatto un uso minimo) perché le graduatorie, in quasi tutte le province erano definitive il 15 settembre.

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