I lavoratori dipendenti sanno che la pensione dipende strettamente dai contributi previdenziali accumulati durante la carriera. I periodi di inattività, senza contribuzione, penalizzano l’importo della pensione e allontanano il pensionamento. Per compensare queste lacune, la legge permette di versare contributi volontari dopo la cessazione del lavoro, previa autorizzazione INPS. L’INPS ha aggiornato gli importi per il 2025 con la Circolare n. 58 del 14 marzo 2025, basandosi sull’indice ISTAT dei prezzi al consumo.
Rivalutazione ISTAT: Aumento dello 0,8%
L’ISTAT ha rilevato un aumento dello 0,8% dei prezzi al consumo tra gennaio-dicembre 2023 e gennaio-dicembre 2024. Questo incremento influisce direttamente sugli importi dei contributi volontari per il 2025.
Contributi volontari dipendenti non agricoli: nuovi importi
Per i dipendenti non agricoli, ovvero tutti i lavoratori subordinati che svolgono la loro attività in settori diversi dall’agricoltura. Questo ampio gruppo include coloro che lavorano nell’industria, nel commercio, nei servizi, inclusi impiegati di ufficio, operatori sanitari, insegnanti, lavoratori del settore turistico e nell’artigianato e in molte altre aree, escludendo specificamente chi è impiegato nel settore agricolo.
Il contributo volontario minimo settimanale è fissato al 40% del trattamento pensionistico minimo (603,40 euro nel 2025). Pertanto, la retribuzione minima settimanale è di 241,36 euro. L’aliquota contributiva è del 33%, mentre quella per invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS) è del 27,87%. La prima fascia di retribuzione annua con aliquota aggiuntiva dell’1% è di 55.448,00 euro, e il massimale per i procuratori volontari è di 120.607,00 euro.
Contributi volontari per artigiani, commercianti e gestione separata
Gli importi dei contributi volontari variano anche per artigiani, commercianti e iscritti alla Gestione separata. La Circolare INPS n. 58/2025 fornisce tabelle dettagliate con i nuovi importi, che tengono conto della rivalutazione ISTAT.
