La retribuzione di posizione parte fissa è incrementata di 60 euro mensili a decorrere dal 1 gennaio 2021, rideterminando il nuovo valore annuo lordo a 13.345,11 euro per 13 mensilità.
L’Aran ha sottolineato le principali innovazioni normative, tra cui la definizione della disciplina del lavoro agile secondo la Legge 81/2017 e l’introduzione della figura del mentor, un dirigente esperto che affianca il personale neoassunto. Sono stati aggiornati anche alcuni istituti normo-economici per tutelare il personale con gravi patologie.
Miglioramenti nella mobilità e relazioni sindacali – Il contratto introduce nuove possibilità di mobilità interregionale per i dirigenti scolastici, consentendo il trasferimento fino al 60% dei posti disponibili annualmente, in base alla capacità assunzionale. Inoltre, amplia gli ambiti di informazione e contrattazione integrativa, con la valorizzazione dell’Organismo Paritetico dell’Innovazione.
Aumenti e retribuzione di risultato – Il contratto consente aumenti medi del 3,78%, con ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari per retribuzione di risultato. Le risorse destinate all’incremento del Fondo per la Retribuzione di Posizione e di Risultato saranno utilizzabili per valorizzare i risultati raggiunti dai dirigenti, differenziando la retribuzione di risultato in modo selettivo.
I sindacati esprimono soddisfazione per il contratto firmato, evidenziando miglioramenti nelle condizioni lavorative e tutele disciplinari. Lo Snals Confsal vede il contratto come un avanzamento dei diritti, mentre il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, sottolinea il miglioramento delle condizioni lavorative dei dirigenti. La Flc Cgil chiede l’apertura immediata della trattativa per il nuovo triennio, evidenziando l’importanza della contrattazione integrativa.