La proposta ha suscitato reazioni contrastanti. Se da un lato molte famiglie hanno accolto positivamente l’iniziativa, vedendola come un passo avanti verso una maggiore stabilità per i loro figli, dall’altro lato sono arrivate tantissime critiche da parte dei sindacati della scuola. Questi ultimi hanno espresso accese critiche, ritenendo che la misura potesse creare disparità e complicare ulteriormente la gestione delle supplenze.
Mentre la riforma rappresenta un passo importante verso la continuità didattica per gli alunni con disabilità, la sua implementazione richiederà ancora del tempo. I prossimi mesi saranno fondamentali per definire i dettagli operativi e assicurare che la norma possa essere applicata efficacemente a partire dall’anno scolastico 2025/26.