giovedì, Settembre 19, 2024
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Continuità didattica Sostegno: la riforma slitta al 2025/26

La tanto attesa riforma per garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità dovrà attendere fino all’anno scolastico 2025/26. Il ministro Valditara, impegnato da tempo a promuovere questa iniziativa, aveva suscitato diverse reazioni con la proposta di confermare i docenti di sostegno supplenti su richiesta delle famiglie degli alunni disabili.

I dettagli della riforma nel DL 71/2024

Il decreto-legge 71/2024, all’articolo 8, include misure specifiche per garantire la continuità educativa e didattica, in particolare:

  • la conferma del docente di sostegno supplente: se la famiglia dell’alunno con disabilità richiede la conferma del docente, e se il dirigente scolastico valuta che ciò sia nell’interesse dello studente, il docente specializzato può essere confermato con precedenza assoluta rispetto agli altri docenti a tempo determinato.
  • la conferma per docenti non specializzati: anche i docenti senza specializzazione che hanno prestato servizio su posti di sostegno per almeno tre anni possono essere confermati.

L’applicazione della riforma sulla continuità didattica per il sostegno viene rinviata al 2025/26

Nonostante l’inserimento nel decreto, la riforma non sarà applicabile nell’anno scolastico 2024/25. Il motivo principale è la necessità di rivedere il regolamento per le supplenze. Come specificato nel comma 2 dell’articolo 8, le modalità di attuazione delle misure saranno definite con decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito per l’anno scolastico 2025/26. Questo ritardo significa che i genitori non potranno richiedere la conferma del docente di sostegno per il prossimo anno scolastico.

Le reazioni e le prospettive per il prossimo anno scolastico prossimo

La proposta ha suscitato reazioni contrastanti. Se da un lato molte famiglie hanno accolto positivamente l’iniziativa, vedendola come un passo avanti verso una maggiore stabilità per i loro figli, dall’altro lato sono arrivate tantissime critiche da parte dei sindacati della scuola. Questi ultimi hanno espresso accese critiche, ritenendo che la misura potesse creare disparità e complicare ulteriormente la gestione delle supplenze.

Mentre la riforma rappresenta un passo importante verso la continuità didattica per gli alunni con disabilità, la sua implementazione richiederà ancora del tempo. I prossimi mesi saranno fondamentali per definire i dettagli operativi e assicurare che la norma possa essere applicata efficacemente a partire dall’anno scolastico 2025/26.

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