Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa da parte del gruppo docenti di sostegno Uniti per INDIRE, che interviene nel dibattito sul DL 71/2024 per ribadire l’importanza della continuità didattica come diritto fondamentale degli studenti con disabilità. Il documento offre un’analisi approfondita delle misure previste dall’art. 8, sottolineando il valore della stabilità del personale, il ruolo inclusivo del docente di sostegno e la necessità di un sistema di assegnazione trasparente ed equo. Di seguito, il testo integrale del comunicato.
Art. 8 DL 71/2024: forse sta valorizzando la continuità nel sostegno?
In risposta alle considerazioni del CDSS sull’art. 8.
La continuità didattica è un diritto fondamentale e va garantita in modo equo e strutturale
Nell’elaborazione dell’art. 8 del DL 71/2024 è stata considerata la continuità didattica per gli studenti con disabilità non solo da un mero punto di vista strutturale, ma anche da un punto di vista tale da includere l’importanza della dimensione relazionale.
La presenza costante di un docente di sostegno che conosce le specificità di ogni studente contribuisce a un apprendimento più efficace e sereno.
È necessario un equilibrio tra stabilità del personale e la possibilità per le famiglie di avere un riferimento educativo che già conosce il proprio figlio. Questa norma può essere una garanzia in tale senso.
Il docente di sostegno è una risorsa per tutta la classe, non solo per il singolo studente
Siamo d’accordo sul fatto che il docente di sostegno debba lavorare per l’inclusione di tutta la classe. Tuttavia, il supporto individuale rimane cruciale per il successo del processo inclusivo. Un approccio che integra il supporto individuale con l’attenzione alla classe nel suo insieme può evitare l’isolamento dello studente con disabilità, favorendo al contempo un ambiente di apprendimento collaborativo.
Equità e trasparenza nel sistema di assegnazione dei docenti
La questione dell’assegnazione dei docenti è complessa e merita attenzione. Tuttavia, l’art. 8 del DL 71/2024 rappresenta un passo verso una maggiore personalizzazione del sostegno, permettendo di rispondere alle esigenze specifiche di ogni studente. È essenziale che i criteri di assegnazione siano chiari e ben definiti, ma non si può trascurare il valore dell’esperienza e della relazione già instaurata tra docente e studente.
Il ruolo centrale della famiglia nel processo educativo
Siamo completamente d’accordo sul valore del coinvolgimento delle famiglie. Tuttavia, questo coinvolgimento non si traduce in una totale ed esclusiva delega alle famiglie stesse per la scelta del docente di sostegno. È insito e previsto il compito della scuola in questo un processo “di scelta“, in cui le famiglie sono considerate parte attiva ma non sole responsabili delle decisione. Le famiglie tuttavia fanno parte del GLO ed ogni componente è chiamato a dare il proprio parere in modo proattivo per garantire che le esigenze di tutti gli studenti siano rispettate.
Il valore della continuità nella relazione educativa.
Un docente di sostegno che conosce già lo studente può facilitare l’integrazione e ridurre il rischio di frammentazione. È cruciale che il modello educativo non si basi su una mera delega, ma piuttosto su un approccio integrato che valorizzi il contributo del docente di sostegno insieme agli altri docenti. Sono anche gli altri docenti del GLO che possono trarre giovamento nel continuare il lavoro con il collega di sostegno con cui hanno instaurato un rapporto di collaborazione e fiducia.
Una soluzione strutturale: stabilizzazione del personale e valorizzazione delle competenze
Investire nella stabilizzazione del personale è certamente una priorità, ma è altrettanto importante riconoscere che cambiamenti normativi possono offrire soluzioni immediatamente applicabili. L’introduzione di un sistema che favorisca la continuità con docenti già noti agli studenti può rappresentare un passo significativo verso un miglioramento immediato della situazione attuale, senza attendere riforme di lungo termine.
Conclusione
Concordiamo sulla necessità di un dialogo costruttivo tra famiglie, scuole e istituzioni.
La continuità didattica venga vista non solo come un obbligo formale, ma come un diritto che deve essere rispettato attraverso politiche che non solo stabilizzino il personale, ma che garantiscano anche ad ogni studente con disabilità un supporto educativo di qualità che conosca le sue specifiche esigenze.
Ringraziamo quindi il Ministero dell’Istruzione e del Merito che per primo ha capito l’importanza della continuità didattica in virtù dell’inclusione, e che sta dando una risposta realmente inclusiva e attenta alle esigenze di tutti gli studenti.
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