giovedì, Settembre 19, 2024
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Conteggio pensionistico: si chiede certezza

E’ tempo di tirare le somme a proposito dei pensionamenti e delle nuove immissioni in ruolo e da quest’anno il ‘conteggio pensionistico’ sarà gestito dall’Inps e non dagli Uffici Scolastici Regionali. Cosa cambia?

Nuova gestione Inps per il ‘conteggio pensionistico’: il Ministro Bussetti rassicura tutti

Sono circa 34-35mila gli appartenenti al personale scolastico che andranno in pensione dal 1° settembre 2018, ma c’è il giallo del ricalcolo Inps che è diverso da quello degli Uffici scolastici che è stato considerato fino all’anno scorso.

I pensionamenti del personale scolastico per l’a.s. 2018-2019 ammontano a circa 34-35mila gli appartenenti al personale scolastico che andranno in pensione dal 1° settembre 2018, 10mila in più rispetto allo scorso anno. Si tratta di oltre 25mila insegnanti, ai quali si aggiungono 8mila ATA e 300 Dirigenti scolastici.

La posizione di questi 35mila dipendenti della scuola non è definitiva, visto che l’INPS è ancora alle prese con la verifica dei requisiti che da quest’anno è passata sotto la sua gestione, come abbiamo già riportato nelle precedenti edizioni di Ceripnews.

Fino allo scorso anno il conteggio pensionistico era tutto nelle mani degli Uffici scolastici regionali che oltre a conoscere buona parte delle carriere da ricostruire, lavoravano la pensione sugli anni di servizio; da quest’anno l’onere spetta all’Inps che, tra l’altro, conta gli anni di lavoro sulle 52 settimane, compreso per il mondo della scuola. Calcoli alla mano, con l’anno commerciale e non solare ci sono 5 giorni lavorativi in meno all’anno e, per 40 anni di servizio, diventano 200 giorni! Quindi parecchi docenti che pensavano di avere gli anni per poter andare in pensione, rischiano di dover fare un anno in più di servizio. Alcuni lo hanno appreso i recente, altri ancora sono nel limbo!

Certo è che se non si hanno i numeri certi sui pensionamenti, non si può parlare di immissioni in ruolo con decorrenza 1° settembre, con buona pace del ministro Bussetti che, a parole, rassicura tutti, tranne i pensionandi, che con le regole Inps rischiano di doversi accollare un nuovo anno di lavoro (sic!) e gli aspiranti al posto effettivo semmai ci sarà!

I dati sui posti lasciati liberi dopo le operazioni di mobilità, e quindi utili per le immissioni in ruolo MEF permettendo, parlano di 3.539 posti comuni e 1.172 di sostegno nella scuola dell’infanzia; 6.365 comuni e 4.540 di sostegno nella scuola primaria; 13.545 comuni e 5.951 di sostegno nella scuola secondaria di I grado; 15.254 per il ruolo comune, 1.289 per il sostegno nella scuola secondaria di II grado.

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